Shane Larkin nel 2013 e la sorpresa di Miami

 Ti piace e vuoi aiutare Rushandslam? Guarda come farlo su Tipeee leggendo questo link  

In Europa conosciamo Shane Larkin per le sue prestazioni in Eurolega, che lo hanno portato a vincere il Trofeo nella stagione 2020-21. 

Shane Larkin è, però, famoso agli appassionati di college basket per la stagione 2012-13 in cui portò "sulla mappa" cestistica gli Hurricanes di Miami.

Miami è un college della ACC e dal 2004 al 2019 solamente una volta una squadra che non fosse Duke, North Carolina o Virginia ha vinto in solitaria la regular season della Conference: Miami nel 2013.

Quella squadra aveva qualcosa di particolare, ma tutto il Torneo del 2013 ha avuto qualcosa da ricordare, a prescindere dalla vittoria finale, poi derubricata, di Louisville, militante ancora in Big East prima di andare l'anno seguente in AAC e dal 2014-15 proprio nella ACC.

Dal 2011 il coach di Miami è Jim Larranaga, arrivato da George Mason che nel 2006 aveva portato fino alle Final Four e per il quale è stato l'allenatore di 5 delle 6 apparizioni al Torneo, che manca dal 2011. Ricordiamo il figlio Jay che al tempo dei Patriots del padre giocava in Italia a Napoli e la cui carriera si è sviluppata principalmente tra la Spagna ed in nostro Paese a Napoli, Reggio Calabria, Caserta e Milano.

Nella stagione 2011-12 arriva agli Hurricanes un ragazzo dal padre importante: Shane Larkin. Il padre Barry è un Hall of famer della MLB.

La prima stagione si è conclusa al NIT, ma un anno di esperienza per Shane ed una squadra che dopo 4 anni voleva chiudere il proprio ciclo al meglio ha permesso, la stagione seguente, di fare una grande annata.

Il quintetto ci rimanda molto al basket europeo dato che oltre a Larkin abbiamo Kadji, visto anche in Italia a Sassari e Brindisi ed ora in Turchia, Scott, anche lui di passaggio in Puglia, e Gamble, attualmente alla Virtus Bologna.

La squadra poggiava sull'asse Larkin-Kadji e vinse sia la regular season che il Torneo della ACC chiudendo alla posizione #5 del ranking e presentandosi con un seed #2 alla Madness nel tabellone che vide come seed #1 Indiana. Gli Hoosiers sono quelli di Cody Zeller e Victor Oladipo e speravano, in quella stagione, di fare molta strada.

La numero #1 assoluta in quell'anno fu Louisville di coach Pitino con in squadra Russ Smith e Peyton Siva, visto a Caserta ed ora a Berlino, con Wayne Blackshear, Chane Behannan, passato a Trento, Gurgui Dieng, Mangok Mathiang, visto a Cremona, Luke Hancock ed un freshamn come Montrezl Harrell. Il pensiero di quell'anno è però per Kevin Ware, il cui tremendo infortunio alle Elite8 fu un fattore psicologico importante nelle Final Four di Atlanta. 

Quella Louisville fu una squadra memorabile a livello collegiale, ma il seed #1 lo ebbe anche la Gonzaga di Kelly Olynyk, del freshman Przemek Karnowsky, ma soprattutto della coppia di guardie David Stockton-Kevin Pangos. Se per il primo a livello professionistico parla più la carriera del padre, il secondo ha indubbiamente dimostrato il suo valore in Europa.

Quarta #1 fu la Kansas di Perry Ellis, passato a Cantù, e Ben McLemore con il ministro della difesa Jeff Withey, una versione dei Jayhawks che era nel mezzo della sua striscia di dominio delle regular season della Big XII.

Elencare ora tutte le squadre di cui ricordiamo i migliori giocatori sarebbe troppo lungo e quindi torniamo a vedere il Torneo di Miami.

Al primo turno la sfida era stata contro Pacific, la classica mid-major che aveva vinto il torneo di conference pur senza la vittoria della regular season e per la quale la presenza alla Madness era già un successo. Alla seconda partita ecco Illinois, di certo non la versione che si è vista quest'anno, ma un roster arrivato settimo in BIG10 e di cui nomino il solo Rayvonte Rice, che iniziò la sua carriera professionistica tra Verona e Ravenna.

Arrivati alle Sweet16, per Miami è arrivata la sfida più dura: Marquette.

I Golden Eagles avevano eliminato Butler di coach Brad Stevens e, grazie al loro leader Vander Blue, il giocatore che ha portato Torino alla vittoria della Coppa Italia nell'annata della crisi economica della squadra, si erano guadagnati il rispetto della stampa. Blue nella versione buona, non in quella svogliata che abbiamo poi potuto vedere nella regular season dei piemontesi, vinse la sfida diretta con Larkin e portò Marquette alle Elite8 contro Syracuse, che nello stesso turno aveva eliminato Indiana. Erano gli Orangemen di Michael Carter-Williams e James Southerland, visto a Cremona.

La stagione e la carriera professionistica di Larkin iniziò in quel momento, passando dalla pick 18 di Atlanta prima di calcare il campo con Dallas, Knicks e Nets. Un primo assaggio di Europa al Baskonia prima dei Celtics e della sua nuova esplosione all'Efes.

Ma come è andata poi la stagione del college basket del 2013?

Nel Regional di Miami passò alle Final4 Syracuse e ad Atlanta affrontò Michigan. 

I Wolverines di Trey Burke, Mitch McGary Spike Albrecht, Tim Hardaway Jr, Glen Robinson III, Nik Staukas e Caris LeVert avevano eliminato prima Kansas e poi Florida di coach Billy Donovan, a sua volta giustiziera di Dunk City, la Florida Gulf Coast che aveva emozionato gli appassionati col duo Coner-Brown e dell'attuale coach di USC Andy Enfield.

Nell'altra semifinale Louisville aveva superato Wichita State di Cleanthony Early, Tekele Cotton, visto anche lui a Torino, e soprattutto di Fred VanVleet, già vincitrice su Gonzaga al secondo turno prima di battere una sorprendente La Salle, arrivata alle sweet16 grazie a Ramon Galloway, visto a Tortona, Varese ed Omegna, e di qualificarsi alle Final four superando Ohio State. I Buckeyes del 2013 sono quelli di Amedeo della Valle, Laquinton Ross, Sam Thompson, attualmente alla JB Monferrato, Deshaun Thomas, ma soprattutto di Aaron Craft.

La finale tra Louisville e Syracuse ha quindi visto la vittoria dei Cardinals, ma, come conclusione della storia, il titolo è stato cancellato a causa delle illegalità riscontrate nella gestione Pitino che hanno tolto dai libri tutte le vittorie del periodo 2011-14, ma rimarrà comunque agli annali la stagione 2013 dei tanti protagonisti citati in questo pezzo.

Commenti