La prima metà stagione dei Lakers: il ruolo di kobe


Il basket è uno sport di squadra e come tale non si può parlare di un giocatore solo per descrivere la stagione di una franchigia, ma Kobe Bryant risulta essere decisivo per le sorti dei Lakers 2012-2013.
Il fattore Kobe è amplificato, non solo dal suo ruolo in campo, ma anche perchè risulta essere l'unico del quintetto, assieme a World Peace, il cui ruolo è differente negli equilibri della squadra, sempre presente nella prima metà di stagione.
La stagione dei gialloviola per ora è da dimenticare, 16-21 con  Nash appena rientrato, Howard che non domina come dovrebbe, Gasol separato in casa ed anche il povero J.Hill fuori per tutta la stagione, ma siamo sicuri che sia solo il contorno che influenza le prestazioni della squadra e non sia anche Bryant che gioca in maniera differente quando vede che la partita non va nella direzione giusta?

Vediamo ora le varie statistiche per carpirne qualche segreto.

PUNTI
La media recita 29.8, leader NBA, ma se si va ad osservare bene, Kobe segna 25.9 quando la sua squadra vince, mentre tende a voler prendersi maggiori responsabilità quando la squadra inizia a perdere salendo a 32.9 punti.

Questo dato sicuramente è importante perchè denota leadership, ma sottintende un accentramento del gioco su un solo giocatore e questo porta ad una facilitazione per la difesa.
Kobe infatti, quando preme l'acceleratore, non aumenta la sua percentuale al tiro, sempre costante intorno all'impressionante 47.5%, ma aumenta il numero di tiri, passando dal 21.8 della sua media al 23.6, quasi 2 tiri in più del suo standard e ben 4 in più della media quando la squadra è in vantaggio.

Quello che aumenta è la percentuale da 3, che passa da un ottimo 31.2% ad un incredibile 38.4%! Il tutto passando da un tiro da 3 ogni 4 ad un tiro da 3 ogni 3 tiri totali.
Questo fa inoltre aumentare la sua PPT (vedi articolo su Miami), che risulta passare da 1.31 a 1.39
Da notare che tira in media 5 tiri in più di LeBron James (n.d.r.)

Kobe non si discute offensivamente, gran marcatore, gran realizzatore, ma, soprattutto, giocatore dall'istinto da killer, che se serve aumenta le sue statistiche già superbe.

RIMBALZI
Il fatto che le gare in cui i Lakers vincono affaticano meno Bryant lo si vede dai rimbalzi.
Kobe infatti pur stando in campo 4 minuti in più, come detto in precedenza, prende 1 rimbalzo in meno quando la partita sta andando male preservandosi per l'attacco e tralasciando la difesa, i rimbalzi offensivi sono sempre intorno all'1 di media, mentre scendono quelli difensivi.
La voce rimbalzi sembra comunque la meno importante per Bryant.

Grande attaccante, ma che per essere lucido in attacco tende la tralasciare la difesa se deve recuperare la partita.

ASSIST
Ecco il punto dolente della stagione di Kobe.
Quando tutto fila liscio Bryant si "fida" dei suoi compagni smazzando 6 assist a partita, ma quando la sconfitta è dietro l'angolo gli assist non arrivano a 4 segno che vuole la palla in mano.
I detrattori di Kobe da sempre sottolineano questo suo aspetto, ma quest'anno sembra che il supporting cast non goda della stima del suo leader.

Ecco il punto debole della stagione di Kobe, pochi assist, nonostante, specie nell'ultimo quarto,la palla passi sempre per le sue mani.

Ricapitolando, le qualità di Kobe non si discutono, nè la sua capacità di aumentare le sue statistiche offensive quando deve trascinare tutta la squadra, ma se coinvolgesse maggiormente i suoi compagni avrebbe più possibilità di vittoria, ciò che manca in questa prima metà di stagione ai gialloviola.

Per continuare la valutazione vi rimando al confronto tra 5 big di questa stagione, per vedere di approfondire cosa mini la stagione della attuale "seconda" squadra di Los Angeles.

Commenti