Speranze e rimpianti dall'Europeo U20 maschile 2019

Credits: Pagina Facebook Italbasket

Si è da poco conclusa la rassegna europea per le Nazionali under 20 maschili, che avete potuto seguire anche dai link sulla pagina facebook di Rushandslam.

Il roster della Nazionale Italiana vedeva alcuni ragazzi di LBA e A2 insieme a tre esponenti provenienti da college oltreoceano.
A prima vista si poteva notare il solito sovraffollamento italiano nel backcourt unito alla coperta corta sotto canestro, ma dalla prima gara gli infortuni di Serpilli e Zampini hanno accorciato le rotazioni in quasi tutti i ruoli.

Il girone iniziale ci ha visto affrontare Ucraina, Serbia ed i campioni 2018 e 2019 Israele, padroni di casa. La prima partita è filata liscia con una abbondante vittoria contro l'Ucraina, che ha dato morale in contrapposizione ai due infortuni citati poco fa, con sugli scudi quelli che poi si sono confermati gli alfieri di questa selezione: Caruso e Stefanini.

I due ragazzi in forza a Santa Clara e Columbia hanno giocato un grande torneo chiuso per Caruso a 13 punti e 7 rimbalzi e per Stefanini con 19 punti, secondo miglior marcatore, e 4 assist. 
Non è però tutto oro quello che luccica dato che Caruso ha avuto qualche problema a rimbalzo partendo in doppia cifra per poi calare mentre i suoi falli hanno a volte limitato il suo utilizzo. Stefanini dal canto suo ha trascinato i compagni, ma il suo 53% da 3 punti è stato controbilanciato da un modesto 28% da due.

La partita successiva ha visto i ragazzi italiani subire uno dei tanti parziali negativi di questo Torneo che li hanno relegati poi al 13° posto finale. Contro Israele il secondo quarto si è chiuso 30-15 e, nonostante il 21-10 restituito nel terzo, ha impedito di raggiungere una importante vittoria. 
La terza partita è stata la prima contro la Serbia ed è stata dominata da Pecarski che ha costretto Poser, Caruso, Ebeling e Morgillo a faticare per fermare la sua prestazione da 25 punti e 13 rimbalzi, solo parzialmente pareggiato dai 27 punti di Stefanini dall'altra parte. 

Passati come terzi abbiamo affrontato e dominato la Turchia nella partita che ha visto sbloccarsi Pajola ed alzare il volume Sarto, ma il blackout arrivato quando il vantaggio ha raggiunto la doppia cifra ha portato poi al canestro vincente di Butim ed alla caduta nel girone di classificazione.
Parlavo di Pajola e Sarto perchè, proprio i due elementi del quintetto che hanno composto il backcourt con Stefanini, hanno rappresentato l'ancora di salvataggio quando i tiri del ragazzo in forza a Columbia iniziavano a non entrare.
Pajola ha iniziato in sordina per poi prendere  in mano la squadra mentre Sarto ha avuto una costanza di rendimento che lo ha portato a farsi trovare sempre al posto giusto quando chiamato in causa pur non essendo a volte appariscente agli occhi degli spettatori. 
Importante nel settore guardie l'apporto di Valentini che, quando la squadra iniziava a perdere la bussola, entrava per portare ordine e risettare i ritmi di gioco. Il suo plus/minus è stato spesso impietoso, ma è spesso entrato, come detto, proprio nel momento del parziale avversario per cercare di fermarlo.

Una volta nel girone di classificazione l'importante è diventato finire nei primi 13 posti e la sconfitta contro la Slovenia, nella peggior partita della squadra, ha complicato tutto. La gara ha visto quattro parziali vinti dagli avversari senza nessuna apparente opposizione da parte della nostra Nazionale.

Ecco, quindi, arrivare la seconda gara contro la Serbia che ha visto ancora una volta i nostri lunghi faticare contro Pecarski, ma Stefanini e Pajola sono apparsi in grande spolvero.
Questa gara è stato l'esempio della nostra fatica nel frontcourt. Con Caruso gravato di falli e con scarsa vena offensiva 1/6 al tiro e Poser a quattro falli come il compagno, a fare gli straordinari è stato Ebeling.
A parte Stefanini, i giocatori del quintetto, mediamente hanno giocato 24 minuti, ma a causa della scarsa rotazione nel ruolo di quattro ecco che Ebeling ha dovuto arrivare a 28 minuti di media chiusi con 7 punti e 6 rimbalzi e solamente 1 palla persa  partita. La solidità mostrata da Ebeling non deve nascondere la mancanza di alternative nel ruolo, cosa ormai usuale  per le nostre nazionali.

Infine il 13° posto è arrivato  grazie ad una partita più semplice del previsto contro la Polonia aperta da un parziale da 20-8 che ha indirizzato la gara.
Ebeling ormai a 37 minuti e Sarto a 30 minuti hanno chiuso il Torneo in una gara che ha visto Palumbo chiudere un 10p+9r in 22 minuti.

In conclusione la squadra ha patito oltremodo i due infortuni nella prima gara, che hanno aumentato i problemi nelle rotazioni, ma alcune individualità hanno convinto, nonostante i troppo blackout che hanno caratterizzato il Torneo italiano.
Forse siamo anche così tanto abituati a non avere giocatori dominanti sotto canestro che anche quando li abbiamo, come Caruso, non siamo capaci di affidarci a loro quando iniziano i problemi al tiro. Abbiamo chiuso con la seconda percentuale al tiro da 3 con solo Israele, vincitrice, davanti, ma al nono da due. Siamo stati nei primi 6 in quasi tutte le statistiche segno che siamo stati all'altezza, ma senza continuità abbiamo pagato troppo i parziali avversari.
Importante che siamo stati terz'ultimi nelle palle perse.

Ora lasciamo sviluppare i ragazzi con la prossima stagione di LBA/A2/NCAA dandogli maggiori responsabilità.

Commenti