Intervista a Gabriele Stefanini - Columbia University


Chi segue NCAA Time Magazine ha conosciuto Gabriele Stefanini durante la sua permanenza a Berger Catholic, ora il ragazzo italiano è approdato in NCAA nella prestigiosa università di Columbia a New York.

Gli abbiamo fatto qualche domanda circa questa nuova fase della carriera cestistica e di vita, ecco cosa ci ha detto.

Ciao, con NCAA Time Magazine ti avevamo lasciato a Berger Catholic, quanto è cambiata la tua vita da allora? 

Moltissimo! Primo devi gestire la tua vita in tutto dal lavarti i vestiti a farti la spesa (anche se c'è la mensa preferisco prepararmi alcuni pasti un po' più salutari ), e lo studio non è 100 volte di più ma 1000 (il bello di essere in un college così prestigioso ha comunque il suo prezzo) e non ho davvero 1 minuto di tempo libero, mi ritrovo a leggere testi di psicologia all'1 di notte mentre faccio le lavatrici.

Come mai hai scelto Columbia? Avevi altre possibili borse? 

Si  oltre 15 ottime università, Columbia è stata una scelta legata al mio possibile futuro, voglio avere più strade possibili aperte per avere meno problemi possibili.



Come descriveresti il tuo gioco attuale e quale pensi sia la tua qualità principale che hai portato al college?

Penso lo debbano dire e giudicare gli altri, io cerco di giocare al meglio nelle situazioni che mi chiedono.

Cosa hai trovato a Columbia dentro e fuori dal campo? 

Un accademia di altissimo livello che ti da la possibilità di crearti un ottimo futuro.

Cosa vuol dire giocare a basket in una città come New York che ha grande passione, ma che crea anche tanta pressione? 

Non sento molto la pressione della città, è più difficile avere pochi minuti in campo visto che sono freshman.

La Ivy League ha sempre vissuto di vita propria rispetto al resto della Division one, cosa vuol dire essere in un college che punta molto anche sulla preparazione dei ragazzi prima che sui risultati? (sempre che sia realmente così!)

Si è così ci sono regole non scritte che non ti accorgi prima quando visiti le strutture, ma credo che chi più chi meno sia così anche in altre leghe, devi adattarti e basta, sopratutto qui non permettono e non accettano il fatto che tu non abbia buoni voti e non ti impegni nello studio, però come detto, incontri parli e vivi con persone e strutture incredibili, abbiamo fatto meeting con persone di Wall Street che gestiscono portafogli di bilioni di dollari che ti raccontano e insegnano le loro esperienze e come fare per ottenere il massimo, oppure con dirigenti dell'ONU... etc etc, è una grande opportunità di vita.



Sarà un successo se... sarà un fallimento se... 

Tutto andrà bene ... un fallimento se non riuscirò a ottenere il massimo da questa opportunità 

Come vedi il tuo futuro cestistico, sempre oltreoceano o l'Europa potrebbe riabbracciarti tra qualche anno?

Non voglio pensarci ora ho 4 anni da fare qui, prendermi la laurea poi a seconda delle opportunità che mi verranno offerte deciderò ... ora è presto, un passo per volta e sempre la cosa migliore.

Un ragazzo con la testa sulle spalle che pensa alla pallacanestro, ma anche al suo futuro e Columbia è sicuramente una università importante anche per questo aspetto.

Ringrazio Gabriele sperando di sentirlo nuovamente durante la stagione.

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