Senza ma e senza se - FINALS NBA 2019


Il Nord ha vinto.

Era il 1995 e la NBA dava inizio all'Era Canadese con il primo draft in cui comparivano i Vancouver Grizzlies ed i Toronto Raptors con le loro scelte di Bryant Reeves da parte dell'attuale squadra di Memphis alla 6 e Damon Stoudamire alla 7 dai Campioni 2019.

Ora, dopo che per alcune stagioni i Raptors erano saliti tra l'Elite della Eastern Conference, per la prima volta una squadra non USA ha vinto l'Anello della NBA. Questa situazione, già vista nella NHL, rappresenta comunque una svolta epocale, dopo anche alcune stagioni in cui la dirigenza della Lega aveva pensato di tornare ad avere solo squadre all'interno dei propri confini, ed apre una nuova stagione Canadese.

Molti tifosi, specialmente della squadra sconfitta, commentano come la vittoria di Toronto sia stata agevolata dai tanti infortuni che hanno toccato le Star dei Warriors, ma quello di Durant sarebbe stato evitabile, come scritto nel precedente articolo e quello di Klay fa parte del gioco con i Warriors che hanno solamente avuto la sfortuna di avere una concentrazione di problemi tutta nelle Finals.

Toronto dal canto suo è riuscita a fare lo step finale grazie all'acquisto di un vero Leader come Leonard, un sistema che ha esaltato giocatori come Siakam e VanVleet oltre al fatto di avere finalmente dei playoff degna del suo nome a Lowry, grazie alla crescita di tutta la squadra.

I Raptors hanno, quindi, vinto meritatamente, con programmazione, dopo aver battuto altre squadre che stanno finalmente per prendere i frutti dal lavoro della loro dirigenza come Milwaukee e Phila.

I Warriors ora dovranno affrontare molte situazioni che ci faranno sapere se continueranno ad essere una contender anche senza Durant e Thompson. I due giocatori, a prescindere dalle notizie di mercato saranno assenti, secondo le prime stime per tutto il prossimo anno, Kevin, e fino al prossimo aprile per il cecchino socio di Curry.

Se i Warriors si sveneranno per trattenerli potrebbero non avere poi una situazione favorevole per inserire forze nuove nella stagione dell'assenza di due dei loro starter. Questo porterebbe ad una stagione di transizione, con possibile scelta alta che dovrà entrare nel sistema quando il nucleo base sarà tornato al completo.
Se decideranno di privarsi di uno o entrambi questi lungodegenti non riceverebbero nulla in cambio. Questo potrebbe essere buono per quanto riguarda l'alto salary cap di Golden State, ma ridurrebbe il nocciolo della squadra che necessiterebbe di innesti adatti al loro sistema di gioco.

Il prossimo anno, quindi si potrebbe aprire una rivoluzione ad Ovest dove qualche squadra si è già mossa, come potrete leggere nel prossimo articolo.

Parliamo quindi dei due giocatori che molti hanno iniziato a conoscere: Siakam e VanVleet.
Entrambi i giocatori non sono signori nessuno come molti pensano dato che Pascal, in uscita da New Mexico State, ha vinto due volte su due la regular season della WAC e, dopo il Torneo del 2014-15, non ha fatto la doppietta nelle apparizione alla Madness solo per la sconfitta in finale del Torneo di Conference, ma ha chiuso con 20 punti e 10 rimbalzi la sua seconda stagione senza mai sendere sotto il 50% al tiro in entrambe le annate passate in NCAA.

VanVleet, è stato uno della coppia d'oro di Wichita State del quadriennio con Baker, un giocatore che ha chiuso la sua carriera al college con un una media di 10 punti, considerando i soli 4 dell'anno da freshman, il 39% da 3 ed il 45% da 2, con il 52% nella stagione 2013/14. Nell'anno da sophomore, oltre al 50% abbondante al tiro, ha raggiunto il Torneo con gli Shockers ancora imbattuti, la domanda che nasce è, quindi: perchè ora parliamo di lui come una sorpresa?
Facile, perchè ha chiuso la sua carriera dopo l'anno da senior e quindi nel draft attuale questo conta come un minus molto grave, non si valuta lo sviluppo del giocatore, ma solamente il suo valore atletico.

Il pregio di questi Toronto è quindi quello di aver costruito un gruppo solido che potrebbe il prossimo anno essere ancora ad alto livello, aver sacrificato una sua bocca da fuoco per prendere un vero Leader ed aver cercato giocatori che sappiano giocare e non solo saltare due metri da fermi.

Il Nord ha vinto, lunga vita al Nord.

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