Draft NBA 2022, la sfida a 3 premia Banchero

 


La stagione e soprattutto la off-season NCAA hanno influenzato in maniera decisiva il draft NBA con tanti giocatori scelti da atenei che sono entrati o rimasti sulla cartina del college basket proprio grazie alle prestazioni delle loro stelle.

Così come per la costruzione delle squadre del college, quello che ha iniziato a fare capolino nelle scelte sono state le NIL, che ha fatto cambiare idea ad alcuni protagonisti mancati della nottata delle scelte 2022.

Torniamo però a quello che è successo e non parliamo di cosa sarebbe potuto essere il Draft 2022 con la sfida tra Banchero-Holmgren-Smith che ha infiammato i giorni precedenti ed alla fine ha visto la vittoria del prodotto di Duke, andato ad Orlando con la prima scelta assoluta.

Banchero è il secondo giocatore con cittadinanza italiana ad essere scelto con la #1 ad un Draft NBA, ma le somiglianze con Bargnani terminano con questo.

Banchero è un prodotto cestistico americano a tutti gli effetti come dimostra il suo stile di gioco. 

Nel suo anno a Duke è riuscito a raggiungere le Final4, ma non senza aver avuto una stagione travagliata, con alti e bassi. Due le problematiche principali che ha avuto: la prima è stata quella di prendersi troppe pause dal gioco durante alcune partite mentre la seconda è stata fisica, legata a crampi ed eccessive perdite di peso durante tutte le gare.

La seconda scelta, di OKC, è stata per Holmgren che era arrivato a Gonzaga dopo la loro corsa alla stagione perfetta chiusasi al Championiship e con le credenziali per essere uno dei migliori giocatori della Division I. 

La sua attitudine difensiva è stata subito impattante, ma anche una serie di gare dove si è limitato all'intimidazione nel pitturato ha fatto perdere qualche punto al suo rating. La sconfitta "prematura" al Torneo forse gli ha fatto perdere il treno per Orlando.

Dopo essere stato #1 per qualche mese, Jabari Smith è andato a Houston con la #3. Smth ha guidato Auburn alla prima presenza in vetta al ranking NCAA, ma anche per lui la corsa alla Madness si è conclusa troppo presto. 

Tra i primi tre scelti, Smith sembra essere quello più pronto almeno offensivamente e non ci stupirebbe se almeno nelle prime stagioni dimostrasse di valere qualche gradino più in alto.

Alla #4 Sacramento ha, come spesso gli è accaduto, voluto cambiare le carte in tavola scegliendo Murray davanti al più quotato Ivey, che è andato a Detroit con la scelta seguente... come si combinerà con Cunningham?

Scorrendo il board vediamo che Davis, in uscita da Wisconsin, letteralmente trascinata da lui è andato alla #10 di Washington, il primo Junior è stato Williams di Santa Clara a OKC mentre il primo senior è stato il Campione NCAA Agbaji che da Kansas è andato a Cleveland.

Kansas campione ha visto andare al piano di sopra, oltre ad Agbaji, anche Braun, ai Nuggets alla #21, mentre nessuno di UNC è nel board, con i suoi Big che, dopo la sconfitta al Championship, sono tornati al college.

Oltre a Banchero, Duke ricomincerà senza Coach K, ma anche priva di Williams, #15 a Charlotte, Griffin, #16 a Atlanta, Moore, #26 a Minnesota, e Keels #42 a New York.

Eroe della cavalcata 2020-11 di Gonzaga, in uscita da senior ecco Nemhard alla #31 di Indiana.

Italiani di scuola europea sono stati scelti Procida, a Detroit con la #36, e Spagnolo, a Minnesota con al #50.

Come detto, colpisce la diffusione del talento con tanti atenei rappresentati e la sola Duke con molti giocatori. Colorado con due ha visto tante scelte quante Kentucky. 

E' diminuita forse la presenza di International puri, e molti relegati a fondo del Draft, ma sono diversi quelli comunque di formazione collegiale.

Personalmente credo che questo potrebbe essere un Draft di transizione e, se si confermerà il trend di quest'anno con tante rinunce per tornare in Division I, forse si inizierà a bilanciare la presenza di tanti Freshmen, anche grazie, ma non so se sia corretto il ringraziamento, alle NIL che potrebbero invogliare alcuni ragazzi a rimanere qualche anno ancora al college. Visto che il motivo trainante del miglioramente personale non è stato incisivo, vedremo se lo saranno i biglietti da qualche dollaro.

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