Un ranking storico senza i college più blasonati

 Ti piace e vuoi aiutare Rushandslam? Guarda come farlo su Tipeee leggendo questo link  


La settimana che si sta concludendo rimarrà nella storia recente e meno del college basket maschile, non mi riferisco al ritorno nel ranking di Loyola-Chicago dopo 36 anni, ma alle assenze importanti nella Top 25.

I più importanti programmi cestistici sono infatti fuori dal ranking, mancano nella parte nobile del college basket di questa stagione Duke, North Carolina, Kentucky, Michigan State, Kansas, Arizona e UCLA ed alcuni di essi sono anche a rischio per la Madness.

Le quattro squadre che, con il Champions Classic, ogni anno aprono la stagione (Kentucky, Duke, Michigan State e Kansas) sono attualmente lontane dal ranking rispettivamente da 9 settimane, i Wildcats, 3, i Blue Devils, 4, gli Spartans, e 1, i Jayhawks e solo questi ultimi hanno all'orizzonte la possibilità di rientrare. Per tutte la stagione è stata travagliata e, se per Michigan State e Kansas la forza della Conference potrebbe permettere un recupero che significherebbe la certezza della partecipazione alla Madness, per Kentucky e Duke il percorso è decisamente in salita.

Kentucky ha iniziato la stagione nel peggiore dei modi trovandosi ad entrare nel 2021 con un record di 1-6, frutto di sei sconfitte consecutive dopo al prima vittoria su Morehead St. 

La squadra non sembra essere ancora riuscita a trovare la sua dimensione ed ora i Wildcats si trovano all'ottavo posto in SEC con un record negativo nella conference, 5-7, e globale, 6-13. Il problema principale per la squadra di Coach Calipari è l'assenza di vittorie importanti, con le sconfitte negli scontri contro le migliori squadre della SEC, per loro solo un filotto finale che comprenderebbe la vittoria su Tennessee potrebbe rimetterla in corsa per un posto a tabellone, in attesa di un discreto cammino nel torneo di conference.

Discorso simile per Duke, che si trova con meno gare giocate a causa del Covid, ma in questo comunque con un record globale in pareggio, 8-8, ed in ACC, 6-6. Anche per i Blue Devils la forza della ACC di quest'anno potrebbe essere un problema e per una squadra che ha peccato in continuità, tutto ruoterà introno alla gara contro Virginia, in testa alla conference, pur con una partenza lenta, e vera sfida decisiva per il destino della squadra di Coach K. Le altre avversarie che attendono Duke rappresentano delle vittorie obbligate se si vorrà arrivare alla Madness con un po' di speranze di vedere i Blue Devils.

La gara conclusiva della regular season di Duke sarà contro un'altra grande decaduta: North Carolina.

I Tar Heels hanno vissuto una stagione 2019-20 terribile, terminata all'ultimo posto in ACC, in cui sono stati salvati dall'assenza alla Madness solo dalla pandemia, ma questa non sembra rappresentare un punto di svolta dato che il record attuale è 7-5 che, pur essendo migliore dei rivali di Duke, li porta in sesta posizione nella ACC. 

Con un record positivo, cosa manca quindi al college che fu di MJ? Le vittorie di valore! In una conference di livello inferiore al solito, le sconfitte contro Virginia, Clemson, Florida State, le squadre che sono entrate nel ranking della ACC, ed Iowa e Texas, evidenziano come contro le squadre più attrezzate i Tar Heels abbiano evidenziato dei problemi. Coach Williams può ancora sperare che le gare contro Virginia Tech e Florida State possano aiutare a trovare un seed al Torneo, magari superando anche Louisville, che a fasi alterne è stata tra le Top 25.

Come detto in precedenza, una situazione migliore sembra essere quella di Michigan State che, in una BIG10 di livello altissimo, vede quattro gare su sei delle sue ultime di regular season che porterebbero lustro alla sua stagione. Il decimo posto nella conference non sembrerebbe essere un problema visto che quest'anno si punta al record di presenze per la BIG10, la squadra di Izzo ha avuto il periodo tra Natale e gennaio con 7 sconfitte su 9 gare, e, pur mancando da ranking, non sembra essere a rischio per la Madness.

Discorso ancora più semplice per Kansas è uscita dal ranking a causa di qualche battuta d'arresto specialmente contro le squadre migliori della stagione, Baylor, Gonzaga, West Virginia e la sorpresa Oklahoma, ma le due vittorie consecutive contro Iowa State la riporteranno nei piani nobili. Il terzo posto in BigXII mette i Jayhawks in pole anche per lottare per i torneo di conference, quindi, l'assenza dopo 12 anni consecutivi non dovrebbe rappresentare un problema oltre a quello statistico e ci si aspetta di rivedere i Jayhawks presto nella Top 25

Detto delle quattro squadre del Champions Classic, vediamo che sono fuori dal ranking anche altre due squadre che hanno segnato la storia del college basket: Arizona e UCLA.

Arizona è partita bene per poi avere un finale di gennaio difficile che ha portato a quattro sconfitte nelle ultime sei gare. Quasi tutte le sconfitte dei Wildcats sono arrivare con risultati in equilibrio, contro Oregon hanno perso 61-60, e per loro sembra che il Torneo non sarebbe stato a rischio se non si fossero autoimposti il veto a seguito delle indagini sul programma da parte della NCAA.

Fine gennaio difficile anche per UCLA che, dopo otto vittorie consecutive in PAC12, hanno avuto una battura d'arresto che ha portato la squadra al secondo posto dietro USC. I Bruins sono comunque tranquilli per la loro stagione specialmente con l'ultima gara di regular season proprio contro i rivali per il titolo della PAC12.


Una settimana senza i college più blasonati, che non può che fare bene al college basket dato che ha messo sulla mappa nuove realtà e spinto i reclutamenti anche in quelle. Una Lega che vive di gare equilibrate ed upset, che da sempre vede sorprese e vittorie inaspettate come motore del movimento non può che gioire, almeno fino a quando non si faranno i conti con lo share, che forse patirà l'assenza di qualche college che ha maggiore seguito dentro e fuori gli USA.

Commenti