Playoff NFL: non si vince senza preparare le partite

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Chi segue il blog sa che uno degli argomenti caro a tutti i post sui playoff NFL è che, se in regular season puoi sopravvivere anche dopo partite giocate male, ma soprattutto preparate non nel modo corretto, nella post-season questo non succederà.

I Playoff non perdonano, ogni gara deve essere affrontata al top della forma fisica, ma soprattutto mentale, sia come focus che come conoscenza dell'avversario.

Le Wild Card 2021 sono state presentate come un grande evento dato che non si era mai visto un weekend di playoff con 6 gare e, se Indianapolis sia arrivata ad un soffio dall'interrompere la bella stagione dei Bills, Washington ha messo tutto il cuore per superare Tampa Bay e New Orleans esce dal weekend forse dopo la gara più tranquilla, i tre "upset" hanno dimostrato ancora una volta che nessuno vince già prima del kickoff.

Sabato i Rams hanno schierato Wolford dietro il centro dopo che Goff si è sottoposto ad una operazione al pollice, ma dopo neanche 10 minuti una compressione al collo ha accantonato la serata di riposo per il QB titolare, che ha dovuto portare a casa la pagnotta.

Los Angeles ha studiato a casa ed è riuscita a superare Seattle non tanto con l'attacco aereo, comunque penalizzato dalla situazione del numero #16, ma con Akers, 131 yards ed 1 TD, e la solita prova di livello della difesa che ha attaccato per tutta la gara Wilson e limitato nella prima parte Metcalf che, pur finendo con 96 yards e 2 TD, ha dato ampi segni di frustrazione a bordo campo. 

La sconfitta di Pittsburgh ha messo in mostra come il loro immacolato record iniziale era forse dovuto, al calendario ed una forma straripante della difesa, ma la flessione finale è stata trascinata in questo weekend e finalmente a Cleveland hanno gioito per i loro Browns che, hanno dovuto preparare la gara in una situazione sanitaria non facile, ma hanno saputo reagire. La sconfitta di week 16 contro i Jets avrebbe potuto far tornare uno stato di sconforto in una squadra che da tempo non trovava la luce in fondo al tunnel, ma la doppia sfida contro gli Steelers ha portato entusiasmo nell'ambiente ed ora i Browns si candidano al ruolo di mina vagante della AFC. Davanti a Cleveland ci saranno nel Divisional i Campioni in carica di Kansas City.

La partita che, però, ha dimostrato quanto detto all'inizio di questo articolo è stata la rivincita dei Ravens contro i Titans.

Lo scorso anno i Ravens furono sorpresi dalla gara dei Titans che con Henry corsero sopra gli avversari e riuscirono a limitare Jackson. Dopo quella gara tutti gli occhi andarono sul QB di Baltimore, che affrontò le accuse di non essere un giocatore capace di vincere nei playoff. Lamar non avrebbe desiderato di più che ritrovare Tennessee a 12 mesi di distanza.

Ecco quindi che i sogni sono diventati realtà e, seppur a campo invertito, Henry ed i Titans hanno affrontato in questa Wild Card la loro ultima vittima degli scorsi playoff, battuti anche in regular season dopo un overtime.

Quest'anno la gara si è svolta a Nashville dato che Henry ha corso 2027 yards ed ha trascinato i suoi compagni al titolo divisionale della AFC South. Dopo una stagione così, logicamente, il 22 è sceso in campo da osservato speciale per la difesa avversaria e con un bersaglio sul petto.

Ecco quindi il contesto in cui si è palesata la differente preparazione della gara da parte dei due coaching staff.

Partiamo con i vincenti, Baltimore ha fatto la sua partita per fermare 2 giocatori, Henry e Brown, leggendo i giochi che li avrebbero coinvolti a costo di lasciare liberi gli altri e aggredendo Tannehill per non permettergli di leggere gli eventuali buchi. In attacco Jackson ha avuto le consuete chiavi per i giochi e, come successe per Mahomes contro i Titans negli ultimi Championship, si è caricato moralmente dal TD realizzato con la sua corsa da 48 yards, quando il risultato gli era ancora sfavorevole per 10-3.

Se i Ravens hanno preparato un piano partita preciso conoscendo i punti di forza avversari, i Titans sono scesi in campo senza un'idea chiara di chi stessero per affrontare o meglio: in difesa gli aggiustamenti sono andati a peggiorare la situazione che era iniziata bene ed in attacco la ripetitività delle scelte è sembrata quella di un picchio che colpisce l'albero.

Abbiamo visto per tutta la stagione una difesa di Tennessee non all'altezza, con prestazioni anche molto negative, il numero di sacks è stato il terz'ultimo e la conversione di terzi down lasciati agli avversari ha raggiunto vette superiori al 60% per chiudersi al 52%. Nella gara delle Wild Card l'inizio aveva fatto ben sperare, con una pressione costante, che ha portato anche 5 sacks, contro l'1 di media in stagione, ma anche un 53% sui terzi down spesso chiusi con lanci di Jackson su giochi rotti. King messo a seguire Lamar aveva coperto bene, ma sui terzi gli assegnamenti dell'ultimo arrivato erano tornati in copertura ed il QB avversario ha saputo sfruttare questa libertà, aumentata dai tanti tackles sbagliati, altra costante della stagione a Nashville.

Sembrerà strano, ma, nonostante quanto detto, la difesa ha comunque retto l'impatto dell'attacco avversario, tenuto a 20 punti. Le problematiche sono arrivate dall'esplosivo attacco di Tennessee che ancora una volta ha avuto nel coordinator l'autore del disastro.

Dopo una partenza in cui Brown è stato l'unico WR, quando Henry ha iniziato la sua serie di testate nel muro avversario, la difesa ha iniziato a controllare anche lui, ma l'attacco dei Titans non è cambiato. Le azioni in cui si sono cercate le playaction o i TE, vera arma in più nell'arsenale dei padroni di casa, la palla si è mossa, ma presto il playbook si è dimenticato di loro e con Davis che non ha tenuto una palla in tutta la gara le uniche speranze sono tornate sul gioco di corsa.

Anche sulle corse l'OC di Tennessee non ha saputo sfruttare la sua arma più importante lanciandolo sempre su tracce centrali anche quando si è visto che quelle erano sempre chiuse, 8 yards la corsa più lunga per un RB che ha spesso trovato corse da primi down abbondanti in regular season. Mai Henry ha sentito chiamate per chiedergli di girare l'angolo ed allora l'idea finale è stata quella di farlo partire dalla shotgun, lui che esprime il meglio di sè quando è lanciato in corsa e non riceve un pallone da fermo.

In pratica la preparazione della partita per Tennessee è stata completamente errata e la caduta di stile dello staff nel dare la colpa agli arbitri per una chiamata dubbia o nell'accusare gli avversari per i festeggiamenti sul Logo, fatti 12 mesi fa anche dai ragazzi in two tone blue in casa di Baltimora, dimostra che mentalmente non erano pronti per la gara e per onorare una stagione finalmente da oltre 10 vittorie e con un roster che ha macinato record in regular season.

Dopo un weekend di Wild Card da sei gare si torna alla tradizione con i quattro Divisional che vedranno entrare in scena anche i due seed #1 Packers e Chiefs.

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