5 domande a... Matteo Acquati


Dopo l'intervista a Matteo Soragna, continuano le domande di Rushandslam (potete cercare tutte le interviste a questa pagina) in collaborazione con la società Fortitudo Basket Savona.

Questa volta vedremo alcuni aspetti di come la pandemia è entrata nel mondo del basket grazie al medico della Olimpia Milano, il dottor Matteo Acquati.

Vediamo cosa ha risposto alle nostre domande.

1) Il basket come ogni sport di contatto si è fermato, la FIBA l'aveva annunciato a marzo poi anche la FIP ha chiuso i battenti ad inizio aprile, soluzione sicuramente malgradita ma purtroppo inevitabile.
Dalla sua esperienza nel campo medico sportivo, in base all'andamento dell'epidemia, che date ipotizza per l'inizio della stagione sportiva 2020-2021 per il campionato di serie A e/o Eurolega? Con quali precauzioni?

In questo momento nemmeno i più autorevoli epidemiologi sanno indicare una previsione reale sull'andamento della pandemia nei prossimi mesi.
Tuttavia, è verosimile pensare, e soprattutto ci auguriamo, che nei mesi caldi si possa assistere ad una riduzione nell'espansione del virus; normalmente infatti le altre tipologie di Coronavirurs, a cui siamo da sempre esposti, seguono un andamento stagionale ben preciso. Più difficile esprimersi sull'andamento del virus nei prossimi mesi autunnali ed invernali, nei quali ci si può ragionevolmente attendere un nuovo aumento del numero dei contagi.
Mi auguro da appassionato di questo sport che la prossima stagione possa svilupparsi secondo il calendario consueto o quantomeno simile, ma non ne abbiamo certezza assoluta.

2) Sicuramente per squadre pro, la situazione sarà più gestibile, invece per squadre giovanili e le tantissime squadre "minors" sparse in italia, che non vedono l'ora di rientrare in campo, che soluzioni secondo lei si possono attuare per un ritorno al gioco in sicurezza?

La pallacanestro è considerato uno sport ad alto rischio per quanto riguarda la possibilità di contagio e questo per vari fattori, tra cui il fatto che si svolga in un ambiente chiuso/poco aerabile, preveda contatto diretto mani-corpo dell'avversario e indiretto attraverso la palla. Questa considerazione fa sì che sarà indispensabile, a tutti i livelli, avere delle precauzioni ancora maggiori e quindi valutare la possibilità di utilizzare delle mascherine (studiate appositamente per lo sport), lavarsi spesso le mani, disinfettare frequentemente palloni e attrezzature sportive.
La necessità principale sarà quella di avere delle  condizioni igieniche migliori nella palestre, aspetto quest'ultimo non scontato, soprattutto ai livelli inferiori e a questo è bene che le società sportive e i Comuni inizino a prenderlo in considerazione.

3) Dal punto di vista puramente medico, questa pausa forzata, può pesare sui giocatori per eventuali infortuni alla ripartenza?

Su questo non c'è alcun dubbio. Se da un lato è vero che un periodo di astensione dalla pallacanestro possa rivelarsi rigenerante, in particolare per i giocatori di alto livello, normalmente sovraesposti in termini di ore e giorni di attività, dall'altro, quando questo periodo di riposo si protrae troppo a lungo, oltre le 3-4 settimane, inevitabilmente si assiste ad uno scadimento eccessivo della condizione fisico-atletica dei giocatori.
Inoltre, in questo caso specifico, non si è trattato di un semplice periodo senza pallacanestro, ma di una lunga permanenza all'interno delle mura domestiche, il che ha limitato moltissimo anche la possibilità di svolgere esercizio fisico individualmente, gravando ulteriormente sullo stato fisico dei giocatori.
Non ultimo, vanno considerati anche gli effetti psicologici negativi di tutta questa situazione, che è noto abbiano un riflesso altrettanto negativo sugli infortuni, in particolare sulle problematiche di natura muscolare.
La ripresa, per questi motivi, dovrà essere particolarmente attenta e ben individualizzata nei carichi di lavoro.


4 ) Il carisma di un allenatore vincente come Messina si sente anche nello staff medico sanitario della società?

Ettore Messina ha vissuto molte delle più prestigiose realtà sportive internazionali. Il suo approccio verso il nostro staff non è solo stato importante in termini carismatici, ma anche a livello di idee e metodi.
Lavorare per lui è una grande opportunità di crescita per tutti noi.

5) E' d'accordo sulla ripartenza del campionato di calcio? non sarebbe il caso di dire basta e riprogrammare come tutti gli altri sport la stagione 2020 -2021?

Chiaramente da medico fatico ad essere del tutto convinto che sia opportuno ripartire gi͊à nelle prossime settimane con il campionato di calcio, soprattutto nel nostro Paese così duramente provato dalla pandemia e dove le difficoltà sono ancora molte anche a livello sanitario.
D'altra parte comprendo come il calcio di serie A sia dal punto di vista economico un business estremamente importante, quindi è legittimo che la volontà di chi gestisce il calcio sia quella di far ripartire anche questo settore.
Certo, se così sarà, occorrerà farlo con molta attenzione.

Si conclude la seconda intervista di questo progetto, con un interessante apporto per capire alcuni aspetti medici della possibile ripartenza per il nostro sport e non solo.

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