Jerry Maguire come lezione per i Warriors nelle Finals 2019


Le Finals stanno procedendo con Toronto che sente avvicinarsi il Titolo, ma ha anche paura di diventare la seconda squadra nella storia a farsi recuperare dal 3-1 in NBA.

Gara 5 poteva essere la partita conclusiva della stagione, ma Golden State ha saputo portare a casa la vittoria rimandando tutto alle prossime gare. In questa partita, il fatto che più ha riempito le pagine dedicate al basket americano è stato senza dubbio il nuovo infortunio a Durant ed in Italia ci siamo svegliati con l'immagine del tendine d'Achille di Kevin che saltava.

Un infortunio grave che può aver shockato molti, così come fu per Hayward, George o per le molte volte di Rose, ma ogni volta che vedo che questo accade ad un giocatore che è stato buttato nella mischia quando ancora non aveva recuperato da un guaio fisico precedente mi viene in mente solamente una cosa: l'inizio del film Jerry Maguire.

In questa scena in cui si parla del mondo sportivo americano, si vedono diversi giovani prospetti nelle diverse discipline, poi si passa a vedere la figura del procuratore sportivo fino ad alcune evidenti storpiature di questo sistema.

La prima vede un giocatore arrestato, tutto ci porta a pensare che sia chiaramente colpevole, ma il procuratore fa dichiarazioni mirate a negare pure l'evidenza ed esaltarne il valore in campo, scena già vista, specialmente in NFL. 
Nella seconda un ragazzino chiede un autografo su una figurina ad un giocatore e questo risponde che non può dato che è testimonial di un'altra marca.
Infine quella a cui ho pensato anche questa mattina: un giocatore di hockey viene colpito e deve essere ricoverato, non ricorda il suo nome, ma sa che dovrà tornare in campo entro il weekend perchè se giocherà il 65% delle partite riceverà il bonus dalla squadra.
Il figlio dice al procuratore che questa è la quarta commozione cerebrale e dovrebbe fermarsi, ma il carrozzone deve andare avanti, come sottolinea Tom Cruise nel ruolo di Jerry Maguire, che durante il film farà un esame di coscienza a sè stesso ed al mondo dello sport professionistico americano.

La riflessione è quindi: Durant doveva tornare in campo? Visto che si è capito che non potesse ho usato il verbo dovere. 
I soldi che girano nel mondo NBA sono tanti e Toronto sembrava essere avviata alla vittoria, ma i Warriors hanno così tanto bisogno di avere in campo Durant? Una squadra con tante star come Golden State, ha, quindi, bisogno di un singolo giocatore al 20% per poter arginare i Raptors di quest'anno? Se la risposta è no, allora Durant andava fermato, proprio come il padre del ragazzino del film.

Se, invece, la risposta è sì, si aprono due alternative.
La prima è quella che i Raptors sono già i vincitori della stagione dato che la seconda miglior squadra deve essere al completo per avere solamente una possibilità. Lo so che qualcuno sottolineerà che i Warriors hanno avuto tanti infortuni dei Playoff, ma questo fa parte del gioco ed ecco la seconda condizione.

La seconda condizione è che Golden State è una squadra mal gestita, in cui non esiste il minimo sistema che possa supportare la squadra quando una sola delle star non è al meglio. Ecco quindi che si torna al concetto che la NBA attuale non fornisce uno spettacolo cestistico che tatticamente sia pari al livello scenografico.

In conclusione, mi spiace per l'infortunio a Durant, ma spero sempre di più che si debba tornare ad avere una sfida a basket e meno spettacolo individuale, salvaguardando i giocatori prima che lo spettacolo atletico. Se sarà Toronto a vincere, questa potrebbe essere la lezione ideale dato che ci sono molti giocatori che in altre squadre potrebbero non essere decisivi, che in realtà forniscono un grandissimo contributo a Toronto.

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