THIS IS MARCH MADNESS 2019 - 3 FINAL


E' finalmente arrivata la volta di Virginia per alzare il trofeo NCAA.
Virginia è da tempo una delle realtà più interessanti del college basket, sono 9 anni che il suo record è positivo, nove su dieci anni di gestione di Bennett, ma al Torneo in questi anni solamente due volte è arrivata alla seconda settimana nonostante una striscia aperta di 66-6. 

Come già scritto nei precedenti articoli, quest'anno si è presentata con il seed #1, dopo il flop della scorsa stagione dove venne sconfitta al primo turno da UMBC, in un Regional tutt'altro che semplice, ma, soprattutto con la sua difesa oltre che con la qualità di alcuni elementi ed un pizzico di fortuna, è riuscita a raggiungere le Final Four, dove ha incontrato Auburn e Texas Tech. Ricordiamo la partenza drammatica al primo turno dove i Cavaliers sono stati per lungo tempo sotto nel punteggio.  

La prima partita delle F4 contro Auburn ha avuto le sue emozioni maggiori nel finale dove i Tigers hanno sprecato il loro vantaggio e Guy ha saputo dimostrare il suo cinismo segnando prima una tripla e poi i tre tiri liberi a seguito della sciocchezza del suo avversario a 0.6 secondi dalla fine. La vittoria così di stretta misura poteva apparire come segnale negativo per i Cavaliers, ma è stata soprattutto la consacrazione della stagione di Auburn.

Dall'altra parte del tabellone Texas Tech ha superato Michigan State con l'autorevolezza che ha segnato tutto il suo Torneo, solo la partita contro Gonzaga è terminata con meno di 10 punti di scarto.

Il Championship ha, quindi, visto contrapporsi due college che ambivano al loro primo successo. La gara ha visto una partenza migliore da parte di Virginia, anche grazie alla stanchezza che Culver sembra aver avuto in questo finale di stagione, dove non è sembrato il leader che ha portato i Red Raiders al titolo della regular season della Big XII. La forbice tra le squadre si è allargata fino al peggior deficit per i Texani al Torneo 2019, che hanno, però, saputo rispondere al parziale iniziale.

Una nuova situazione di equilibrio ha visto le difese imbrigliare gli attacchi avversari e, visto che Virginia è risultata essere la migliore in questo aspetto in tutta la division I, ha portato la partita dove i Cavaliers volevano.
Il secondo tempo è rimasto fedele al canovaccio del primo, ma ecco che Virginia ha provato nuovamente a scappare nella seconda metà del tempo. Il controparziale di Texas Tech arriva sul finale ed ancora una volta Virginia si è trovata sotto a meno di mezzo minuto dalla fine.

Questa volta il protagonista è stato Hunter, che ha segnato la tripla del pareggio dallo stesso punto in cui Guy aveva aperto la rimonta contro Auburn. 68 pari ed ecco i supplementari dopo 12 anni.

Il supplementare, se si guarda il risultato finale, sembrerebbe essere stato dominato da Virginia, ma in realtà è stato solo il finale che ha visto il marchio dei Cavaliers, spesso ai liberi o in azioni sviluppate oltre il pressing avversario alla ricerca di un recupero.

Virginia ha così chiuso la stagione con una vittoria 85-77 ed il Titolo 2019. 
Il roster dei Campioni in carica ha Hunter come giocatore più futuribile e Jerome come regista di talento, ma il titolo di MOP è andato giustamente a Guy, che ha dimostrato freddezza nelle decisioni oltre che un tiro di sicura qualità. Guy sembra il prototipo del giocatore adatto al basket europeo, più che per la NBA dove potrebbe entrare nel cuore dei tifosi per la sua intensità ed un ruolo da specialista.

Come sempre, quando finisce la stagione rimane lo splendido video di One shining moment.


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