Italy Basketball Summer Festival 2018 - RUSHANDSLAM LIVE


Quest'anno il Tour dei college americani è iniziato, grazie a Dream Team Sports Tours, già a maggio.
La squadra vincitrice della Ivy League dello scorso anno è arrivata nel nostro Paese per un tris di incontri tra Roma ed il Nord Italia.

Il roster è fortemente cambiato dallo scorso anno dopo che hanno concluso la loro carriera universitaria il terzo ed il quarto marcatore della squadra: Foreman e Wood. Per una squadra con solo sette giocatori presenti in tutti i match, perderne due non è il massimo, per questo il tour italiano potrebbe servire al coaching staff per valutare chi possa effettivamente alzare il proprio livello di gioco e rimpiazzare le assenze.

Oltre ai senior che se ne sono andati, anche il miglior realizzatore, Betley, ha dovuto guardare i propri compagni dato che il suo infortunio al polso necessita di tempo e riposo per poter guarire. A fare compagnia a Ryan, ecco anche i 2 metri e 20 di Jackson, bloccato da un infortunio alla caviglia.

La prima partita a Roma contro la Tiber non è andata come avrebbero voluto i ragazzi statunitensi, con una sconfitta, ma a Bernareggio contro una squadra di pari categoria la musica è sembrata diversa, così come nella seguente partita a Borgomanero.


Rushandslam è stato presente nel secondo match in cui Penn, in completo scuro, è partita con Goodman da play, Woods, Silpe, Brodeur, giocatore con più punti nella mani secondo lo scorso anno, e Rothschild.

Nonostante l'altezza significativamente diversa, dall'1.80 di Goodman ai 2.04 di Brodeur e Rothschild, la squadra è apparsa avere un quintetto capace di difendere su ogni avversario e on diversi giocatori capaci di mettere palla a terra e con visione di gioco.
Proprio questi punti sono risultati decisivi nell'atteggiamento di Penn sia in attacco che in difesa.

L'attacco ha visto un Goodman molto ispirato la cui velocità è sembrata una cosa mai vista dagli avversari, a questo si aggiunge la schiacciata in contropiede con long steps di metà del secondo quarto per capire quanto sia stato l'MVP della gara non solo per i 23 punti finali.
Bisogna dire che comunque i concetti di offense dimostrati dai Quackers sono apparsi molto "europei" con una continua circolazione di palla con area libera che permetteva in avvio dell'azione  di poter avere più di un penetratore palla in mano o giocatori capaci di tagliare per ricevere.
Una volta che questo canovaccio non si concretizzava ecco il lavoro spalle a canestro di Rothschild o Brodeur che hanno dimostrato un'ottimo controllo del pallone dopo la ricezione ed una capacità di gioco sulle tacche molto valida.
Anche contro la zona avversaria l'attacco non ha particolarmente sofferto con uno dei due lunghi in lunetta capace di effettuare i ribaltamenti che contro la uomo avvenivano al centro fuori dall'arco.

In difesa il principio base era di andare con una uomo pronta al cambio, in caso di blocco, dopo un canestro mentre su tiro sbagliato ecco una zona 1-2-2 che si accoppiava al primo passaggio.
Questi continui cambi difensivi associati ad una continua ricerca del pallone da parte di Goodman, Silpe e Donahue, hanno spesso mandato fuori giri l'attacco avversario.


Parlando dei difetti, in difesa sono apparsi a volte in ritardo se il giocatore raddoppiato dal piccolo riusciva a scaricare il pallone mentre in attacco si è palesato da subito come il secondo ed il terzo quintetto non abbiano molti punti nella mani.

Concludiamo, quindi, con alcune note sui giocatori:

AJ Brodeur: PF solida con ottime mani e buona visione di gioco, buona parte del futuro della sua squadra potrebbe passare per le sue mani... assai educate;

Devon Goodman: piccolo e veloce è stato l'MVP della gara. Forse troppo piccolo fisicamente ha dimostrato grande elevazione ed una grande aggressività in difesa. Inizialmente è sembrato spaesato dalla sua vena realizzativa dato che ha iniziato  rifiutare qualche tiro piazzato di troppo, nonostante i 14 totali spesso creati con palla rubata sua (3) o altrui e contropiede, pur essendo un discreto tiratore.

Jackson Donahue: Ottimo tiratore, spesso esagera col range delle sue conclusioni, ma quanti vorrebbero in squadra uno come lui in attacco ed in difesa!

Jakub Mijakowsky: Ottimo tiratore, ma esclusivamente piedi a terra, se attaccato non sembra essere a suo agio con la palla in mano:

Jake Silpe: in attacco ha aiutato nella circolazione di palla, specie con gli extrapass capaci di liberare il compagno e non ha cercato molto la conclusione personale, un solo tiro, ma in difesa è stato spesso decisivo con la sua aggressività e capacità di raddoppio.

Per coach Donahue, sostituito per la partita dall'assistente Mihalich, un buon test per vedere a che punto sia una squadra che avrà l'arduo compito di confermarsi in Ivy League.

Potete trovare altre foto della partita sulla pagina FB del blog.

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