Ragazzini terribili!

Credits: FIBA

La Nazionale U19 italiana ha raggiunto uno storico argento mondiale, dopo gli ultimi flop della nazionale maggiore sembra che quella che veniva etichettata come la migliore Italia di sempre come talento, ma che non ha mai vinto nulla, abbia dopo di lei un futuro forse più roseo.

Vediamo di analizzare alcune cose che possono essere emerse in queste entusiasmanti partite.

La prima cosa che si può vedere è come emozionalmente i nostri ragazzi si siano dimostrati ancora fragili, basti vedere la partenza contro Spagna e Canada ed anche la scarsa percentuale al tiro da fuori nella Finale.

Proprio questa fragilità nell'entrare in partita ha avuto come rovescio della medaglia il grande cuore con cui sono riusciti a fare rimonte importanti, vincere partite allo scadere e limitare i danni contro il Canada. 
La finale contro il Canada ha, purtroppo, messo in mostra un altro problema della nazionale: il gioco nel pitturato, il povero Okeke ha dovuto sudare più del dovuto per limitare i lunghi atletici delle avversarie, ma per questo sappiamo che solamente di poco più grandi sono i vari Oliva ed Ulaneo, ad esempio, che potranno continuare la loro crescita tecnica prima del cambio generazionale in Nazionale A. Il finale 71-46 a rimbalzo in Finale è un dato da cui si può solo migliorare.

Una nota positiva per questa U19, ma, bisogna dirlo, di molte delle altre squadre a questo Campionato del Mondo, come la Spagna ed a tratti anche il Canada, è stata la difesa.
Il lavoro di Capobianco e delle loro squadre di club sulla difesa ha permesso a questi ragazzi di essere sempre presenti nel tenere l'uomo in uno contro uno ed anche la zona ha mandato in crisi le avversarie. Il cambio alla zona ha permesso di arginare la cavalcata del Canada in finale.

Questi ragazzi sono arrivati in Finale nonostante atleticamente e fisicamente siano inferiori a diverse delle squadre presenti, hanno dimostrato di poter giocare contro USA, Canada e Spagna cercando di giocare la loro pallacanestro fatta di penetra e scarica o piazzati e, forse se le percentuali al tiro non li avessero traditi contro Barrett e compagni, anche la partita decisiva sarebbe potuta essere più equilibrata.

Quello di cui sono sicuro, anche dopo aver sentito le parole del Coach, è che il problema contro i Nord Americani sia stata l'emozione e non la paura degli avversari, anche se la cultura sportiva italiana tende a creare super avversari per poter poi gridare all'impresa. Anche il prepartita contro i Campioni del Mondo è stato passato a dire quanto sia forte Barrett, ma non è stato solo lui a fare la differenza e spesso la nostra difesa lo ha messo in difficoltà. Logicamente un giocatore così tanto atletico è difficile da arginare, ma non possiamo certo dire che il tiro di Djuricic non abbia più volte allontanato la vittoria o Kigab non abbia dominato a rimbalzo, spesso in attacco.

In conclusione, i ragazzi sono giovani, ma hanno dimostrato personalità e tanti di loro hanno ed avranno un futuro su palcoscenici importanti, non dimentichiamoci inoltre che Moretti e Lever fanno parte di questo gruppo e  che i vari Floccadori e Candi sono esplosi nelle ultime stagioni.
Il futuro, forse, oggi appare molto roseo, ma la Nazionale Italiana ha molto bisogno di ritrovare qualche traguardo importante dopo il flop della nostra "generazione NBA".

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