Draft and trade 2017


La nuova stagione NBA 2017-18 è partita nella notte dello scorso Draft ed è iniziata con un'infornata di volti giovani.

L'avvicinamento alle scelte aveva già avuto notevoli scossoni e le prime scelte due sembravano già state fatte ben prima che Silver salisse sul podio. Boston aveva prelevato qualcuna delle tantissime scelte di Phila per donarle la possibilità di quello che i 76ers avevano identificato come il play del futuro: Fultz.

Il prodotto di Washington ha passato la sua unica stagione al college ad accumulare numeri che gli facessero salire le quotazioni ed alla fine, nonostante il record di 9-22 della squadra, è stato il primo a salire sul palco.

Una volta sicuro che Fultz sarebbe diventato un 76ers, ecco che il lavoro di papà Ball è stato portato a termine ed i Lakers hanno selezionato Lonzo, da UCLA. Anche a LA c'è stata, però, una trade che ha liberato lo spazio, non solo salariale, per l'arrivo della seconda scelta 2017.
Sono tre anni che i Lakers scelgono con la pick #2 e quella del 2015, Russell, sarebbe stata un doppione rispetto a Ball, ecco che è stata mandata ai Nets per non creare problemi nelle scelte del coach.

Finalmente alla #3 ecco i Celtics che, dopo una stagione incredibile hanno scelto Tatum, lasciando Jackson a Phoenix, dopo che il ragazzo ex-Kansas aveva disertato il provino privato con Boston. Dopo di loro è quindi continuata la serie di ex freshmen che dopo solo un anno di college hanno abbandonato la NCAA: Fox, Isaac, Markkanen, Ntilikina (international, ma coetaneo degli altri ragazzi dell'elenco), Smith e Collins.

Primo giocatore che è riuscito almeno a vedere la seconda stagione è stato Mitchell dai Louisville Cardinals che è stato selezionato da Charlotte. Il primo senior invece è stato White che da Colorado è andato ai Lakers con la pick #26.

Passiamo quindi a qualche spunto, prima di parlare del vero argomento che ha riempito le pagine delle testate online collegate in tempo reale:

- Il primo giocatore di UNC, squadra campione NCAA, è stato Justin Jackson. Junior scelto da Miami alla #14, seguito solo alla #30 da Bradley in una delle tante scelte dei gialloviola;
- Sono state 8 le scelte di internazionali, in attesa di Doncic il prossimo anno;
- Erano diversi i giocatori di Michigan che si presentavano al draft, ma solamente DJ Wilson, forse quello che aveva dimostrato meno, è stato scelto, lasciando Irvin e Walton Jr nel calderone degli undrafted; 
- La grande stagione di Gonzaga si è chiusa con Collins e Williams-Goss scelti, questo potrebbe garantire un'ennesima stagione positiva per gli Zags, nonostante la partenza anche dell'undrafted Matthews;
- Anche South Carolina e Oregon hanno raggiunto le Final Four e sono stati Thorwell, di SC, e Bell, Brooks e Dorsey, dei Ducks, ad avere la possibilità di giocare in NBA;
- I Campioni 2016 di Villanova hanno visto la scelta di Hart andato alla #34 e l'undrafted Jenkins;
- Oltre a Ball lascerà UCLA anche Leaf, rimasto anche lui in California, destinazione Sacramento;
- Il grande deluso è stato Mink che è stato selezionato solo alla #13 da Utah;
- Infine sono stati molti i giocatori proveniente da college non di prima fascia, forse perchè alcuni prospetti, come ad esempio Fultz, hanno capito che essere il one man show potrebbe portare una scelta.

Dopo questa rassegna di alcuni temi non posso che sottolineare come, oltre ai giocatori di Michigan già citati, siano molti i giocatori di qualità che non hanno passato il collo di bottiglia del draft pur avendo dimostrato maggiori qualità tecniche, ma non atletiche (unico fattore che sembra attualmente contare n.d.r.), di alcuni dei protagonisti della serata.
Facendo alcuni nomi: Motley di Baylor, Dozier di South Carolina, Trimble di Maryland, Briscoe e Humphries di Kentucky, la coppia di Wisconsin Koenig e Hayes, Jok di Iowa, Kornet di Vanderbilt, i Campioni NCAA di UNC Meeks e Hicks, Blackmon di Indiana e Beachem di Notre Dame. Tanti giocatori di college che sono stati protagonisti degli ultimi Tornei!

La notizia della serata è stata, però, la trade che ha portato LaVine e Dunn a Chicago e Butler a Minneapolis, oltre allo scambio tra le due prime pick di questo draft.
La trade lascia indicazioni precise circa le scelte dei Twolves riguardo al fatto che, dopo il draft, Rubio appaia blindato data la partenza di Dunn, forse un po' troppo sotto le attese, e di LaVine, che ha avuto nelle stagioni NBA un buon sviluppo oltre alle indubbie qualità di schiacciatore.
Minnesota ora rimane con qualche problema in cabina di regia dove lo spagnolo sembrava sulla via di fuga, ma che, attualmente, non ha alternative, ma guadagna il terzo giocatore che potrebbe portarla verso il ritrovamento dei playoff.

I Twolves escono vincenti dalla trade e si vedrà se il prossimo anno usciranno dalla lottery.

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