Premetto che non si parlerà di una squadra dal record vincente, ma di una che teoricamente avrebbe potuto dimostrare di aver messo le basi per iniziare una risalita.
La AFC South è una division che sta vivendo un periodo di transizione, persa la leadership di Indianapolis ora sembra essere terra di conquista per Houston, non tanto per meriti della squadra, quanto per il fallimento di tutte le ristrutturazioni delle altre tre squadre.
In questo scenario Jacksonville è quella che, pur forse con il talento più diffuso, non sembra essere attrezzata per raggiungere un numero degno di vittorie, ma Indianapolis dell'era Luck e Tennessee di quella di Mariota sperano di poter tornare a stagioni almeno in pareggio.
La sfida questa settimana tra Colts e Tennessee aveva valore principalmente per Tennessee, che arrivava da alcune partite positive in attacco pur con 2 sconfitte nelle ultime quattro partite e che ha solo 1 vittoria di ritardo su Houston, pur col bye ancora da scontare.
Una squadra che, pur coi grandissimi problemi di Tennessee, si trova in questa situazione e che da ormai 5 anni non batte i Colts avrebbe dovuto entrare in campo con un solo pensiero in testa: la Vittoria.
Invece la prima metà della partita è stata in pratica un assolo della difesa dei Titans, un po' perchè sempre in campo visto che l'attacco ha palesato tutti i suoi limiti, un po' per le prestazioni al limite del ridicolo di questo reparto che hanno aperto la la strada agli avversari in uno show al limite del comico.
Le secondarie dei Titans sono oramai inesistenti e già nel primo drive dei Colts hanno permesso il TD con errori tanto grossolani quanto sanguinosi, dall'altra parte, in attacco, la squadra è monotematica tra le corse di Murray ed i lanci solo per Walker o Matthews.
La OL ormai tiene da 10 partite ed in alcune occasioni ha faticato a fermare gli avversari o è stata risucchiata nella confusione della squadra regalando molte penalità.
Il secondo tempo è iniziato con l'ennesimo errore di concentrazione di Tennessee che l'ha costretta a partire spalle al muro dopo essere finalmente riuscita a fermare Luck.
In questo drive la partita è tornata in equilibrio sul 21-14 poichè finalmente si è riusciti a dare al Papero qualche target in più, ad esempio Sharpe, forse una delle sorprese migliori della stagione.
I problemi di testa, però, sono rimasti ed i tifosi dei Titans sono ormai abituati a vedere "3 e lungo" convertiti senza il minimo problema. Questo è spesso dovuto alla mentalità che ha portato LeBeau, che su queste situazioni manda tutta la squadra in blitz, non capendo che i giocatori in copertura sono decisamente sotto il par per talento e concentrazione.
Con il punteggio in bilico sono anche tornati gli errori di concentrazione per l'attacco e con essi le penalità che ancora una volta sono state oltre le 100 yds con almeno 4 risultate poi decisive per il risultato.
Come sempre è anche arrivata un'azione che sembrava essere positivamente decisiva, l'intercetto di McCain, fatta dal giocatore forse peggiore per i Titans in quel momento, ma che nella mente di molti cancella i tanti, troppi, errori fatti in precedenza.
In conclusione la partita ha regalato la division a Houston e mostrato ancora una volta come per crescere non basti aggiungere talento in attacco, ma che si debba lavorare sulla testa dei giocatori.
Una squadra vincente è quella che entra in campo pensando di poter battere chiunque e non una che in una partita fondamentale per la stagione, contro una squadra di pari caratura, si ritrova per colpa sua 0-21 e che, una volta recuperato, rovina i due drive del possibile pareggio con 4 penalità in attacco.
Tennessee ancora una volta andrà in vacanza dopo la regular season, ma non ha mostrato il salto di qualità che faccia ben sperare per il futuro, una squadra con una mentalità vincente può necessitare solamente di alcuni innesti per iniziare a girare, i Titans attuali anche con 4/5 inserimenti azzeccati non avrà comunque la testa per lottare per qualcosa di degno per almeno altri 2/3 anni!
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