College Basketball Tour 2016 - Washington State


Non solo note negative nella sconfitta di Washington State a Malnate.
La giovane età del roster potrebbe far sperare in miglioramenti significativi durante la stagione, certamente servirà più costanza in attacco e che tutti si applichino in difesa.

Vediamo ora alcuni dei protagonisti della serata.

Malachi Flynn: Play titolare del primo quintetto di coach Kent ha cercato di gestire l'attacco nei molti minuti che lo hanno visto in campo. Ha fatto un lavoro di plamaking senza eccessi, ma il suo problema è che non ha mai trovato un tiro affidabile, tanto che spesso è anche stato battezzato dalla difesa avversaria. 
Bisogna dire che non è stato il solo ad avere questa problematica dato che sono tanti i giocatori che non si sono fidati del loro tiro e che hanno rifiutato diverse conclusioni dalla distanza.

Ike Iroegbu: Entrato bene in partita ha inizialmente cercato le penetrazioni nel traffico grazie alle sue qualità di subire i contatti senza perdere il controllo del corpo. Ike è stato poi risparmiato dal coach che lo ha lasciato molto in panchina.

Robert Franks: In una squadra con tanti problematiche al tiro da fuori, il miglior tiratore è sembrato il suo lungo. Franks è stato spesso pericoloso dalla media ed anche da 3, ha aiutato molto la squadra nell'inizio delle azioni offensive ed ha difeso bene anche quando i cambi lo hanno portato a marcare un piccolo. 
Franks è stato insieme a Daniels uno dei migliori dei Cougars.

Viont'e Daniels: Il migliore dei suoi, è stato con Flynn uno dei più utilizzati. Buon giocatore per qualità di gioco con e senza palla ed in difesa, è stato il giocatore su cui hanno puntato per cercare di arginare la rimonta, ma lui non ha trovato l'aiuto di alcuni compagni per portare a casa la vittoria.

Jeff Pollard: Il freshman è stato quello che ha dimostrato le cose migliori in ottica futura. Pur risultando fuori da alcuni automatismi degli schemi offensivi ha dimostrato una buona presenza a rimbalzo ed un'ottima difesa, specie sull'uomo con la palla, caratteristica ottima per un'ala fisicamente come lui (206 cm n.d.r.).

Jamar Ergas: Chiamato a giocare molto nei primi quarti a causa dell'assenza di Acquaah, Ergas è sembrato essere una via di mezzo tra un play, di cui per ora ha poco playmaking, ed una guardia, che però non si fida del suo tiro. 
Il tiro sembra essere un problema per molti e Jamar non fa eccezione visto, inoltre, che non ha la mentalità da penetratore di Iroegbu. Buona la sua difesa sulle linee di passaggio.

Conor Clifford: Una solida presenza sulle tacche per i Cougars. Offensivamente ha fatto vedere ottime cose ed anche il difesa ha limitato i lunghi avversari, non è poi colpa sua se l'All Star Team ha segnato con continuità dalla lunga distanza.

Josh Hawkinson: Il senior dovrebbe essere il trascinatore della squadra (15 punti a partita per lui lo scorso anno n.d.r.), ma è stato tenuto tanto in panchina da Coach Kent. Il motivo si è visto all'inizio del secondo quarto, quando Hawkinson ha mostrato una difesa svogliata che ha concesso ai suoi avversari diretti di prendere fiducia. Ha trovato spazio nel finale e nel supplementare, ma non ha mostrato nulla che facesse pensare a qualità in attacco che possano aiutare seriamente i Cougars nella prossima stagione.

Dopo una brutta stagione 2015-16 Washington State prova risalire con un gruppo di giovani che sembrano intenzionati a migliorare, ma forse quello che è sembrato mancare è la leadership da parte di qualche veterano.
Vedremo se, comunque, si saranno poste le basi per una risalita del programma in PAC12 e se questo Tour italiano avrà aiutato loro a capire dove risiedano le problematiche maggiori.

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