L'Olimpiade di Rio è svanita per l'Italia


Con la sconfitta contro la Croazia nella finale del Preolimpico svanisce il sogno di vedere la Nazionale Italiana alle Olimpiadi di Rio ed il modo in cui questa è arrivata apre molti dubbi sul futuro di questo gruppo.
La finale ha palesato tutte le problematiche che si credevano essere state superate con la scelta di Messina come allenatore dopo aver chiuso l'Era Pianigiani e, forse, per molti dei big potrebbe essere stata una delle ultime possibilità per vincere qualcosa con la Nazionale dato che dietro scalpitano diversi talenti pronti ad esplodere.

Andiamo a vedere quello che è successo, senza dare colpe, ma palesando come una eventuale qualificazione avrebbe forse, ancora una volta, mascherato problemi mai risolti.

Tutto è iniziato con la scelta di Messina, un allenatore dal curriculum impeccabile che, però, forse non aveva una conoscenza così profonda delle indicazioni che il nostro campionato ha dato durante l'anno.
Da questo sono nate le scelte effettuate per la composizione della squadra, già commentate in un altro articolo, e quelle fatte durante la finale.

La prima considerazione non può che essere circa lo stile di gioco della Nazionale.
Ogni attacco non sembrava avere uno schema logico, ma nascere dalle scelte di ogni singolo giocatore. In questo contesto Belinelli, Gallinari ed Hackett si sono sentiti il dovere di prendersi tiri anche non buoni pur di diventare salvatori della Patria.
Dal lato opposto della medaglia c'è un Cusin che non si è sentito di prendere diversi tiri, anche nel suo arsenale, facendo al loro posto degli extrapass che non sempre sono risultati risolutivi.
Se il tuo attacco vive di tiri presi senza essere stati liberati da uno schema andato a buon fine e questi non entrano, ti ritrovi nella situazione della Nazionale in Finale.

Per capire come avrebbe dovuto girare l'Italia basti pensare che Simon ha chiuso con 6/10 al tiro da 3 (21 punti totali), tirando praticamente sempre senza un difensore vicino. E' stata proprio la percentuale al tiro da 3 l'ago della bilancia a favore della Croazia.

Il problema della squadra è stato che Messina ha avuto poco tempo per fare le sue scelte ed ha perso gran parte di questo per effettuare la selezione finale, probabilmente perchè non così profondo conoscitore della Lega Basket. In questo contesto, allenare schemi capaci di far girare la squadra al meglio contro avversarie come la Croazia non sarebbe stato facile per nessuno.

Durante la partita, la situazione falli è stata critica fin dal principio e Messina non ha avuto il coraggio di far entrare Cervi e Poeta dimostrando di non sapere se potersi fidare di loro.
L'eventuale scelta di Polonara o Della Valle, giocatori che hanno dimostrato più volte di volersi prendere e segnare tiri scomodi o forzati oltre che decisivi, avrebbe dato una maggiore scelta all'allenatore... premesso che anche Poeta ha avuto partite in cui si è preso sulle spalle Trento.
La scelta di Messina è andata su Gentile play, autore di 5 palle perse, e Cusin che pur con grande energia in difesa si è rivelato, come detto in precedenza, nullo in attacco.

Proprio il capitano dell'Armani Jeans è stato indicato come capro espiatorio della sconfitta ed il -20 di plus/minus lascia poco spazio per discuterne. L'errore in contropiede e la palla persa finale dopo lo 0/2 ai liberi per i croati sono l'emblema della partita negativa di Gentile, ma il 2/7 con almeno 3 tiri da dentro l'area di Bargnani ed una difesa nettamente sotto il par non possono essere dimenticati.

E' apparso chiaro che, se noi sventoliamo il trio Belinelli-Bargnani-Gallinari come giocatori da NBA con Gentile che sembra essere definitivamente tornato sui suoi passi e Datome ormai stazionatosi in Turchia dopo aver forse abbandonato l'idea americana, la coppia Saric-Bogdanovic ha dimostrato cosa voglia dire, in quanto a mentalità, essere star a livello internazionale. Il giovane Hezonja, già ad Orlando, il lungo Planinic ed il milanese Simon sono riusciti a completare un gruppo che ha saputo unirsi per un obiettivo comune, forse quello che è mancato all'Italia che, dopo la fine della partita, ha lasciato Gentile entrare per primo negli spogliatoi, per prendersi tutti i fischi del palazzetto, per poi prendersi gli applausi una volta che il figlio di Nando e scomparso alla vista degli spettatori.

Applausi che non sono mancati per l'MVP del Torneo Saric. Personalmente avrei preferito Bogdanovic, ma stiamo parlando di piccolezze davanti ad una squadra che ora deve pensare alle Olimpiadi e lasciarsi indietro Torino.


Oltre alla Croazia avanzano anche la Serbia e la Francia, vincente contro un Canada che avrebbe potuto schierare una squadra ben più competitiva, per un Torneo olimpico decisamente di valore.

Per vedere le foto della Finale potete andare sulla pagina facebook del blog.

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