Intervista a Scott Ulaneo dalla Stellazzurra a Seattle


Scott Ulaneo, ex giocatore della Stella Azzurra, è arrivato a Seattle dove il prossimo anno giocherà per la Seattle University in division I.

Ringrazio Scott per la disponibilità nel rispondere al alcune domande sulla sua scelta di andare a giocare oltreoceano.

Come è nata la scelta di andare oltreoceano?
L'amore per il campionato NCAA scattó circa tre anni fa all'intervallo di una partita di calcio. Era il derby romano Roma-Lazio (io grande tifoso laziale) e aspettando che ricominciasse il secondo tempo giravo i canali sportivi, mi sono ritrovato avanti una partita delle sweet sixteen del torneo NCAA, Duke contro Michigan State. 
È stato subito amore. 
L'intensitá di gioco, l'atleticità dei giocatori  e la passione messa in campo sono state le cose che più mi hanno colpito. Il giorno dopo mi sono dovuto far raccontare il secondo tempo del derby a scuola. Da quel giorno mi presentavo agli allenamenti con in testa il sogno di giocare in quel campionato, e confrontarmi contro possibili future stelle NBA.

Avevi anche altri College che hanno espresso un interessamento per te?

Si, mi ritengo molto fortunato per aver avuto la possibilità di scegliere il college migliore per me. I campioni in carica della Big West Conference,  University of Hawaii at Manoa, e Seattle University erano quelle che mi attraevano di più come destinazioni. C'è stato un periodo in cui l'Head coach di Seattle, Coach Dollar, mi chiamava quasi ogni sera, chiedendomi come andavano gli allenamenti, le partite, ma sopratutto dicendomi che rientravo perfettamente nel loro progetto. Sono venuti a Roma due volte per vedermi giocare ed allenare, e si sono mossi prima di tutti gli altri college. 
Sono felicissimo di aver scelto Seattle University. 

Cosa speri di trovare e cosa pensi di migliorare in questa esperienza?

Spero di trovare un ambiente dove si lavora tanto, in palestra e in classe. 
Spero di trovare una squadra e un coaching staff che si aspetti molto da me cosi da seguirmi molto e sarò sempre motivato e concentrato per non deluderli. 
Sono certo che migliorerò come giocatore, ma prima ancora come uomo. Intraprendendo questa esperienza sto lasciando casa e tutto ciò che mi ero costruito in Italia fino ad oggi, mi sono voluto mettere alla prova, e sono sicuro ne trarrò molti benefici dal punto di vista umano. Poi, sicuramente, l'importanza al lavoro fisico negli stati uniti è altissimo rispetto al Europa, sono sicuro che migliorerò molto sotto questo punto di vista e ovviamente in quello tecnico.

Quali sono i tuoi punti di forza che vuoi portare alla tua nuova squadra?

Coach Dollar mi ripeteva che ammirava la mia combinazione di "size and skill". Era rimasto colpito sopratutto da come mettevo la palla a terra, dalla mia visione di gioco, dalla rapidità dei miei piedi e da il mio potenziale fisico. 
Penso che lavorando con lui e lo staff nel modo giusto possa diventare un giocatore offensivo complicato da marcare, per la mia versatilità, potendo sfruttare mismatch. 

Quali difficoltà pensi di poter avere nell'ambientamento?

Parlo la lingua, ho voglia di lavorare, e ho già incontrato i miei compagni di squadra che vi assicuro sono fantastici. Penso che l'unica difficoltà sia il fatto di lasciare casa per la prima volta, lasciando famigliari e amici a nove mila chilometri di distanza, per il resto non penso avrò problemi.

Cosa pensi che ti abbia fatto migliorare la tua esperienza alla Stella Azzurra?

Sicuramente mi ha fatto aprire gli occhi al 'Real world' e il mondo dei grandi; sia nel basket che nel mondo professionale in generale. Sono praticamente nato alla Stella Azzurra come giocatore quindi tutto ciò che ho raggiunto lo devo a loro.

Come potresti descrivere il tuo gioco?

Mi piace stare sul perimetro quando mi sento marcato da un giocatore più grosso e lento di me per poterlo attaccare uno contro uno, che è la cosa che più mi piace fare e amo fare assist sotto canestro al mio lungo ( che prossimo anno sarà di 2.24 cm, quindi direi abbastanza grande come bersaglio) oppure scaricare per i tiratori in angolo. Se invece sono marcato da un giocatore più veloce o basso, magari una guardia, mi piace portarli in post basso.

L'esperienza sarà positiva se..., sarà invece negativa se...

Sarà positiva.

Cosa ti aspetti dalla tua futura carriera cestistica?

La mia carriera cestistica comincia oggi e dovrei rimanere qua per quattro anni. Mi piace lavorare giorno per giorno, affidandomi al Coach ed alla mia voglia di migliorare. Il futuro sicuramente me lo creerò lavorando qua a Seattle, vedremo poi dove mi porteranno le mie capacità in futuro.

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