Intervista a Mattia Da Campo dalla Stellazzurra a Seattle


Dopo aver conosciuto come la Stellazzurra ricerchi giovani giocatori di talento, che spesso sono oggetto di attenzione da parte dei College americani dalle parole del DS Rossi, eccoci a chiedere ad uno dei ragazzi, che quest'anno attraverseranno l'Oceano, come è nata e cosa si aspetta da questa avventura in un sistema cestistico diverso da quello italiano.

Mattia Da Campo ha scelto di andare alla Seattle University in division I, vediamo di conoscerlo meglio e di capire quali siano le sue emozioni a ridosso della sua partenza per gli Stati Uniti.

Come è nata la scelta di andare oltreoceano?

Sinceramente ad inizio anno non ho scelto di andare a giocare negli Stati Uniti, è stato una grande e inaspettata opportunità che si è presentata. A quel punto si, ho scelto, ma senza pensarci troppo.

Avevi anche altri College che hanno espresso un interessamento per te?

Ci sono stati degli interessamenti da altre università, ma la possibilità più concreta era quella di Seattle.

Cosa speri di trovare e cosa pensi di migliorare in questa esperienza?

Spero veramente di entrare in un “nuovo mondo”, modi di fare, modi di pensare la pallacanestro e le vita in generale. Migliorare sicuramente come giocatore, ma direi anche come studente e soprattutto l’inglese(!).

Quali sono i tuoi punti di forza che vuoi portare alla tua nuova squadra?

Vorrei portare la mia energia e la mia voglia di lavorare. Contro atleti del genere sarà molto più difficile che in Italia, ma qui nessuno si tira indietro.



Quali difficoltà pensi di poter avere nell'ambientamento?

Partirò a fine Giugno proprio per questo motivo, per arrivare a Settembre il più pronto possibile.. la completa immersione in questa nuova cultura penso proprio che sarà traumatica e stimolante, se no dove sta il bello?

Cosa pensi che ti abbia fatto migliorare la tua esperienza alla Stella Azzurra?

Tralasciando l’aspetto tecnico-tattico, che dopo due anni e 6 ore al giorno in palestra  è sicuramente migliorato, quello che ho imparato di più è l’etica del lavoro, che in questa società è alla base di ogni cosa. In parole povere ho imparato a “stare al mondo” e non avere più paura di nessuno.

Come potresti descrivere il tuo gioco?

Modellabile a seconda delle necessità, quest’anno ho giocato e marcato dall’1 al 4.. nel nuovo ambiente cercherò di adattarmi a qualsiasi cosa mi chieda il coach.

L'esperienza sarà positiva se..., sarà invece negativa se...

Paradossalmente, l’esperienza sarà positiva anche se andrà tutto male!! Non mi rendo ancora conto di quanto sia unica quest’opportunità, i momenti no si mettono in conto, si aspettano, si sconfiggono.

Cosa ti aspetti dalla tua futura carriera cestistica?

Non so veramente cosa aspettarmi, due anni fa non mi aspettavo di venire a Roma come a settembre non mi aspettavo di partire per gli Stati Uniti.. chissà cosa succederà.



Quanto ha contato la decisione di Ulaneo (compagno di squadra di Mattia alla Stellazzurra ed anche il prossimo anno a Seattle) per dare una spinta alla tua?

La decisione di partire ci sarebbe stata in ogni caso, sul dove avevo qualche altra possibilità. Sì, ma questa era la più sicura e interessata. 
Alla fine non ho quasi dovuto scegliere.

Ringrazio Mattia e la Stellazzurra per questo intervista e sono sicuro che durante l'anno potrete seguire le sue, e di Ulaneo, gesta sulle pagine facebook di questo blog e del magazine NCAA TIME Magazine.  

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