La matematica nel basket



In questi giorni, come sempre quando si avvicina la trade deadline, iniziano a circolare le voci più disparate su possibili trade o acquisizioni nella stagione in corso o nella seguente.

L'ultima e più clamorosa è quella di un possibile arrivo di Durant ai Golden State Warriors.

Lo scioglimento della coppia Westbrook-Durant sembra sempre più probabile e, anche se fino a pochi giorni fa sembra essere Russell quello pronto con le valige, ora molte voci circolano sul numero 35.
La notizia dell'arrivo dell'ex MVP nella squadra Campione ha sconvolto molti tifosi che vedono in questo un upgrade incredibile che potrebbe rendere quasi inutile la disputa del campionato.

Quello che spesso si dimentica è che il basket non è una scienza esatta e ben che meno segue le regole della matematica.
Per questo motivo aggiungere un giocatore da 25 punti, al posto di uno da 5, non vuol dire aumentare i punti a partita della squadra. La storia, specialmente in NBA, è costellata da squadre che hanno raggruppato 4/5 giocatori che nella loro carriera avevano oltre i 20 punti di media e questi non sono arrivati a mani basse al titolo.

Prendiamo ora ad esempio proprio i campioni  in carica dei Warriors, oltre agli splash brothers hanno Green in grande spolvero e Iguodala, MVP delle scorse Finals.
Andre nella sua carriera ai 76ers viaggiava a ridosso dei 20 punti a partita eppure, negli equilibri di Golden State, ha trovato il suo spazio in attacco con "solo" 7.5 punti a partita, diventando prezioso in altri aspetti del gioco.

L'inserimento di Durant cambierebbe nuovamente gli equilibri e viene da chiedersi quanti palloni avrà a disposizione e come verranno distribuiti i tiri all'interno sella squadra.
Nella Lega si hanno circa 80 tiri a partita, e nei Warriors, Curry ne prende circa 16 (20%), Thompson quasi la stessa cifra e con Green, in grande crescita, che ne prende circa 11 si arriva al 54% dei tiri di squadra. Per essere realmente una corazzata, l'innesto del 35 dovrebbe avvenire senza sacrificare uno di questi 3 e, se la matematica fosse rispettata, coi suoi almeno 18 tiri si arriverebbe a 61 pari al 76%.
Con quattro giocatori così si farebbero teoricamente anche 92 punti, ma come si può pensare ad una squadra formata in questo modo?

In fondo, in questi anni, OKC è stata una squadra test proprio di come la somma tra giocatori non restituisca numeri certi.
Il trio Westbrook-Durant-Harden portava meno vantaggi di Westbrook-Durant con i numeri di Harden a parte ed anche il singolo Russell ha fatto una stagione da diverse triple doppie e 40elli quando si è trovato senza Durant.
Pur avendo fatto molto bene io ritengo lo 0 ed il 35 siano due star che separate andranno a fare sicuramente meglio, ma l'arrivo ai Warriors non sarebbe adatto a Durant.

Al contrario se Westbrook fosse scambiato per un giocatore anche meno talentuoso, ma di valore simile questo potrebbe giovare ai Thunder.

In fondo la vittoria di Boston nel 2008 ha dimostrato che l'unione di All Star porta alla vittoria solo se ognuno è disposto a sacrificarsi.
Il segreto degli Spurs, infatti, sta, ad esempio, nel "sistema" Spurs, che non vuole dire altro che: ogni giocatore deve essere scelto non per i suoi numeri in altre realtà, ma solo perchè le sue caratteristiche sono adatte alle necessità della squadra.

I Cavs lo stanno imparando in questi ultimi due anni, dato che LBJ+Wade+Bosh erano qualcosa di più di LBJ+Irving+Love, non solamente per le differenze tra i compagni di James. 

Infine non si può non parlare  di Kentucky 2014-15 che in NCAA ha provato a creare una squadra fatta solamente di liceali di altissimo livello e, pur avendo passeggiato in stagione, non ha trovato il titolo.
Coach Calipari ha provato a formalizzare il platoon e negli scontri contro avversarie di caratura inferiore questo è andato benissimo con tutti i giocatori con pari, o quasi, minuti e punti, ma nelle partite che contavano si è affidato a coloro che si riuscivano ad assimilare maggiormente in campo perchè comunque...voleva vincere!

Commenti