THIS IS MARCH MADNESS 2015 - 8


Dopo le prime due partite delle Elite 8 in cui sono stati i giocatori a fare la differenza, ecco arrivare le ultime due, quelle con le squadre i cui allenatori hanno inciso molto nella crescita della squadra.

Iniziamo con Few, l'allenatore che ha avuto una stagione più tranquilla tra i quattro delle squadre di ieri.
Gonzaga è sempre stata tra le migliori del ranking, complice una conference senza avversarie di rilievo, e non ha affrontato grandi problemi.
Pangos e Bell, che hanno riscritto il libro dei record dei Bulldogs per numero di vittorie, Wiltjer, che quando si accende al tiro non fa prigionieri,  e l'alternanza sotto canestro tra Karnowski e Sabonis, con quest'ultimo in continua crescita durante la stagione, hanno permesso a Few di avere tra le mani una squadra bilanciata.
Unico neo, prima della gara di ieri, la sconfitta interna contro BYU. Al primo scontro importante della stagione Gonzaga è crollata, interrompendo la lunghissima striscia di vittorie casalinghe, ma nel seguente torneo di conference ha subito riscattato lo scivolone.

In questa partita, più che dare la colpa a Few, sono mancati i giocatori, il tiro dalla lunga non è entrato e le palle perse sono state quasi sette volte quelle degli avversari, ma i problemi sono stati i falli dei due lunghi, di cui 3 in pochi minuti da parte del figlio del Principe del Baltico, che hanno obbligato l'allenatore a scelte obbligate durante il match.
Bisogna, però dire che in alcune occasioni, se Winslow è sembrato difficilmente arginabile, qualche limitazione a M.Jones sarebbe stata quanto meno da provare.

Altro sconfitto è stato Pitino, nello scontro tra due dei migliori allenatori della division I.
Louisville aveva iniziato la stagione piazzandosi in alto nel ranking con un record di 11-0, ma successivamente qualche problema fuori dal campo, come quello che ha portato alla perdita di Jones, ed un calo durante le sfide della ACC, con il 5-5 da febbraio, avevano fatto scendere le quotazioni dei Cardinals.
La sconfitta contro UNC nel torneo di conference sembrava essere un chiaro segnale del fatto che Louisville quest'anno avrebbe chiuso presto la stagione, ma una fortunata selezione dei seed ed un regional abbordabile avevano riacceso le speranze per le Final Four.
La gara di ieri era pronta a cadere nelle mani dei Cardinals ed anche il successo della loro difesa pressing aveva fatto pensare al lieto fine, ma un blackout al tiro ha complicato tutto. Ripresi fortunatamente i supplementari, Louisville non è riuscita a sfruttare l'assenza di lunghi di Michigan State nel finale e ceduto il pass per le semifinali.
Per Pitino, certa la partenza di Harrell e Blackshear e da valutare Rozier, inizia un recruiting importante per poter mantenere alta la qualità della sua squadra, ma le sue doti di formatore faranno come sempre la differenza nella crescita dei giocatori già a roster cui questa esperienze non può che aver fatto bene!

Passiamo a Coach K che, nell'anno della 1000° vittoria, conquista anche le Final Four.
Il fatto più importante di quest'anno è sicuramente che Duke non è la classica squadra cui Krzyzewski ci aveva abituato, ma un gruppo molto giovane, già pronto per il piano di sopra.
Okafor, ma anche T.Jones e Winslow, rappresentano l'alternativa al platoon di Kentucky e questa volta Coach K si è dovuto pesantemente confrontare con il one and done. 
Creare una squadra giovane che deve vincere subito poteva sembrare più difficile del previsto, anche dopo la perdita di Sulaimon, ma un Cook, che si è anche saputo ancora migliorare nella sua stagione da senior, ed i freshmen, che sono sembrati forti anche psicologicamente, hanno saputo tenere alto il blasone dei Blue Devils.

La partita contro Gonzaga ha fatto capire la profondità del roster di Duke che, con Okafor impegnato dai lunghi avversari ha saputo cavalcare, oltre a Winslow, Matt Jones, non sempre in evidenza durante l'anno.
Un quintetto di alto livello sia con 3 guardie come contro Gonzaga, sia con 3 lunghi con Jefferson, con questo biglietto da visita Coach K si prepara ad affrontare Michigan State, sapendo che il pronostico è dalla sua parte, ma anche, in finale, Calipari ed i suoi Wildcats.

A fine anno anche Krzyzewski dovrà andare a caccia dei migliori freshmen sulla piazza... Pitino, Coach K e Calipari a caccia di almeno 4 freshman 5*? Oh mamma mia che battaglia!

Infine il vero dominatore del Torneo, l'allenatore che porta una delle peggiori versioni di MSU alle Final Four: Tom Izzo!
Da tifoso dei Wolverines non sono la persona più felice della terra per Michigan State, ma non posso non rimanere indifferente davanti al capolavoro del loro allenatore.
Avevo trattato i problemi di Michigan State e della Big 10 in generale in un articolo ed ora troviamo questa conference con ben due squadre nelle prime 4, entrambe sfavorite, ma comunque presenti.

MSU ha perso pedine importanti nello scorso draft ed il ricambio non è sempre sembrato così tanto all'altezza, affidatosi a Trice e Dawson con l'aiuto di Valentine, la squadra ha sistematicamente perso gli scontri diretti con Duke, Kansas, Notre Dame, Maryland e Wisconsin, ma anche Nebraska, Illinois e Minnesota hanno banchettato sugli Spartans. E', quindi, arrivato il torneo della BIG 10 e Michigan State, arrivata come componente del calderone, con Iowa, Purdue e Ohio State, che sperava in un bel torneo di conference per guadagnare un seed migliore, ha iniziato ad ingranare.
Battute Ohio State e Maryland ha portato Wisconsin al supplementare per poi perdere e vedersi assegnare il seed #7 dell'East Regional, testa di serie uguale ad Iowa...chissà ancora come mai!

Al Torneo Trice è salito definitivamente al titolo di leader ed ha guidato una squadra che è sembrata molto concentrata sugli obiettivi, così un college che era settimo nella Big10 a febbraio (non a novembre, ma a quasi all'inzio dei tornei n.d.r.) ora si trova a giocare la semifinale.
Non si può parlare di MSU come una Cinderella, ma se si confrontassero le due versioni si rimarrebbe impressionati. Castello è diventato un lungo cui stare attenti, Trice, come detto, ormai guida la squadra come un veterano dovrebbe fare e psicologicamente tutti sono pronti a sfruttare i problemi degli avversari.

Qualche problema c'è ancora dato che appena Pitino ha schierato il pressing la squadra ha vistosamente sbandato, così come alcune amnesie difensive specie quando abbozza una zona, ma il progetto ora appare decisamente sotto un'altra luce.
La domanda è: chi potrà tenere Okafor dato che Harrell ha fatto per lunghi tratti quello che voleva? Ma stiamo parlando del college che ha eliminato la #2, la #3 e la #4 del proprio regional (forse giustamente considerato il più debole) ed Izzo avrà già in mente qualche trucco per ingabbiare il quintetto di Coach K.

Sono arrivate alle Final Four le squadre migliori?
Guardando i seed potrebbe essere così, in fondo ci sono tre #1 e... e beh Tom Izzo! 

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