La prima UNC at Duke del dopo Dean Smith


[Articolo già pubblicato su NBA Evolution]

Come ogni Derby, la partita si carica di tanti significati extrasportivi, quando la gara, però, è North Carolina at Duke tutto questo viene elevato all'ennesima potenza, visto il blasone dei due College e soprattutto alla vicinanza dei due campus.

Quest'anno, oltre alle motivazione appena citate, la partita si è caricata di un significato ancora più ampio, la recente scomparsa di Dean Smith è ancora fresca nella memoria e prima della palla a due anche gli acerrimi nemici del Cameron hanno reso omaggio all'avversario di tante battaglie.
I giocatori in campo col classico Light Blue non hanno voluto essere da meno ed hanno approfittato di ogni possibilità che il match gli ha dato per poter arrivare alla vittoria.

Si parte con Duke che schiera quello che, Kentucky a parte, è il miglior quintetto NCAA di questa stagione, per bravura e soprattuto per equilibrio tra i vari ruoli.
T.Jones, Cook, Winslow, Jefferson e Okafor formano un quintetto forte nel backcourt con i due piccoli forti sia al tiro che nell'attacco del ferro o nel liberare i compagni con un assist, Winslow che difende bene, per lui, infatti, l'avversario è stato Paige, ed ha punti nelle mani, ed infine con due lunghi affidabili, con Jahlil illegale a queso livello.

L'esito sembra essere scontato, ma Paige è in piena confusione, chiuderà con 2/11 al tiro, e Meeks non riesce nemmeno ad avvicinarsi al ferro, per North Carolina appare durissima.
Dall'altra parte T.Jones e Cook sono mortiferi al tiro e Okafor non sembra avere problemi a rompere i raddoppi grazie alla sua visione di gioco ed alla abilità di mettere la palla per terra per attaccare il canestro dal palleggio.
Quando per pochi minuti entrano le seconde linee dei Blue Devils, UNC cerca di recuperare, ma subito i padroni di casa riescono a fare i parziali che tengono la squadra di coach Williams a circa 10 punti d distanza.
Verso la fine del primo tempo, però, succede il fatto inaspettato che ha fatto tremare gli spettatori e rinvigorito le speranze avversarie: Okafor cade male e la sua caviglia si gira. 
Il freshman rimane a terra per diversi minuti, ma dopo un breve soggiorno negli spogliatoi torna in campo per gli ultimi 30 secondi.
Jahlil zoppica vistosamente quando esce dal campo a metà partita, ma all'inizio del secondo tempo è regolarmente in campo e ci rimarrà fino alla fine. Mentalmente Okafor è caldo, in partita, ma fisicamente non sembra reggere, i suoi movimenti sono più lenti, inizia a perdere palloni se raddoppiato ed in difesa non aiuta più sulle penetrazioni, forse per evitare il contatto.
Questa situazione viene vista da Williams, ma non sembra essere stata notata da coach K.
UNC inizia ad attaccare con regolarità il pitturato, Meeks entra ufficialmente in partita e farà 18 punti, e soprattuto smette di raddoppiare Okafor facendo più pressione sugli esterni, questo porta a tanti punti in contropiede, spesso conclusi spettacolarmente da Tokoto, ed al primo vantaggio per UNC.
Coach K continua ad ignorare i segnali e lascia Okafor ancora in campo, i piccoli non lo cercano più e si avventurano in area raccogliendo solo palle perse e tiri sbagliati che, con una presenza in meno sotto canestro per Duke, aprono al strada al break da parte degli ospiti.

Per fortuna, però, T.Jones inizia a prendersi sulle spalle la squadra e la partita viene ripresa sul finale da parte dei Blue Devils, buono anche l'apporto di M.Jones, ed il vincitore si decide solo in overtime.
In overtime, Okafor sembra trovare le residue forze e torna a fare paura, tranne che ai liberi dove chiude 0/6 e per Duke arriva una vittoria che è stata scontata inizialmente, persa a pochi minuti dalla fine del secondo tempo ed infine conquistata nel supplementare grazie ad una difesa nuovamente di alto livello.
Per UNC, la sconfitta, pur prevedibile, è la quarta nelle ultime cinque partite, il tabellone della ACC ed in ranking iniziano a preoccupare i Tar Heels che avevano sorpreso a gennaio con sei vittorie consecutive.
Duke, dal canto suo, continua ad avere un quintetto tra i migliori, se non Il migliore, della Division I, ma appare ancora una volta Okafor-dipendente.
Coach K è stato quasi obbligato a tenere in campo il suo centro per tutta la partita dato che Plumlee non era in grado di tenere i lunghi avversari, ma forse farlo rientrare solamente a metà del secondo tempo sarebbe stata una scelta migliore. L'attacco dei Blue Devils infatti ha impegato del tempo, prezioso, a riorganizzarsi senza coinvolgere sempre Jahlil e questo avrebbe potuto essere fatale per l'esito del match.
Tra i Tar Heels meritano menzione Tokoto, sempre pronto nel momento del parziale da parte di UNC, Meeks che, liberatosi della sudditanza psicologica di Okafor, ha lavorato sodo nel pitturato e Johnson che ha chiuso la partita con 18+12, il 70% al tiro e l'80% ai liberi.
Per i padroni di casa, infine, sono sicuramente da citare T.Jones, nonostante le 6 palle perse, Cook, mortifero al tiro dalla lunga distanza, 6/9 da 3 e Winslow che si è preso molte responsabilità. Per il centro di Duke è stato già detto tutto e si spera che possa recuperare totalmente per affrontare Clemson. 

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