Il sabato di Curry ed il suo tiro da 3


Lo avevo già scritto lo scorso anno: il tiro da 3 salverà il sabato ed anche quest'anno la facile previsione è stata rispettata.

Dopo la solita discutibile partita del venerdì, ecco arrivare il sabato e con se l'attesa per... la gara del tiro da tre. 
Un tempo si aspettava con ansia la gara delle schiacciate, ma ora, dopo che questa è caduta un po' in disgrazia con il rifiuto dei BIG e con alcune edizioni che sapevano di novità come un vino novello aperto dopo 10 anni, è la sfida al tiro quella che attira maggiormente gli amanti del gioco. Quest'anno ad aggiungere attesa è stato che raramente si erano riuniti tutti i migliori della disciplina per battersi a colpi di palloni colorati da 2 punti.

Come sempre, però, andiamo con ordine dato che i piatti forti sono arrivati per ultimi.
L'inizio del sabato ormai è territorio dei ricordi e di... Bosh. Lo shooting star permette a molti nostalgici di vedere le evoluzioni, spesso in termini di circonferenza addominale, dei propri beniamini della gioventù e così ecco che quest'anno Stephen Curry ci porta a vedere che suo padre Dell era un buon giocatore, Pippen ci dimostra che qualche ingranaggio si è inceppato e Penny Hardaway riapre la scatola dei rimpianti, ma alla fine, come nei due anni precedenti, la vittoria va al Team di Bosh con Cash ed un Dominique Wilkins che per fortuna non deve farci vedere se sa ancora volare.

Subito dopo si parte con una novità, rimane la sfida tra i migliori trattatori della palla a spicchi, ma si tasforma in una gara simile a quella di un allenamento tra ragazzini.
Il nuovo formato, infatti, elimina una postazione per il passaggio (quello con il rimbalzo) ed il tiro libero (meglio evitare brutte figure) per avere  un confronto diretto con due corse a tutto campo ed un tiro da 3 che sveglia in Beverley gli istinti del ragazzino che non vuole perdere e con due preghiere e qualche sotterfugio riesce a portarsi a casa la vittoria.
Sinceramente preferivo la precedente a tempo, ma sono idee personali.

Finito l'antipasto ed in attesa che il dolce non ci vada di traverso, ecco il piatto principale.
La gara del tiro da tre con Reddick, Korver e gli Splash Brothers sarebbe già stata da vedere, se ci si aggiungono gli ultimi due vincitori Irving e Belinelli, il miglior marcatore della Lega Harden e Matthews da Portland ecco che non si sa su chi puntare.
Alla fine del primo round nessuno fa realmente brutta figura, nonostante Harden si fermi presto con un carrello da 0 punti, ma ad avanzare sono Curry, Thompson e Irving.

Kyrie fa il suo, ma il secondo è Curry che segna 20/25 e, battendo il record della gara con questo formato (nato lo scorso anno con un carrello tutto di palloni da 2 punti), passa a condurre.
Thompson ha dimostrato di saper entrare in serie positiva al tiro, ma la notte è tutta per Curry che evidenzia ancora una volta che è attualmente il miglior tiratore della Lega, con buona pace di Korver che premia ogni scarico dei suoi compagni con il canestro, ma questa gara non è strutturata  per le sue caratteristiche.
Per chi volesse ecco un mio vecchio articolo su Curry!

Dopo aver visto una gara vera, arriva anche la gara delle schiacciate in cui quattro giovani giocatori con caratteristiche diverse che vogliono dimostrare di saper volare.
Plumlee è alto e grosso, ma non sfigura pur non facendo schiacciate da lasciare a bocca aperta, The Greek Freak non riesce a segnare la prima ed entra in una crisi che lo estromette subito dalla gara, in finale ci vanno Oladipo e LaVine.

Oladipo continua a pensare più allo show che a fare qualcosa di interessante e quando sbaglia la prima lascia campo aperto al suo avversario che, dopo aver omaggiato Space Jam al primo turno, completa tutte e quattro le schiacciate volando sempre troppo vicino al ferro con la testa.


Per il TWolves, che portano a casa ben due premi in questo weekend dopo l'MVP di Wiggins del venerdì, nulla di veramente innovativo a parte la seconda schiacciata, in cui il giro dorsale è un gesto atletico impressionante, ma la certificazione di un atletismo fuori dal normale.
Ora per LaVine si spera che anche in campo possa fare spettacolo, ma soprattutto aiutare la squadra a vincere qualche volta.

Il sabato finisce con tutti i favoriti in evidenza, a parte forse Beverley, e con uno spettacolo tutto sommato gradevole.
Sicuramente meglio le gare che l'organizzazione che ha avuto tanti momenti morti ed una conduzione che ha più spesso raffreddato gli animi piuttosto che acceso il pubblico.

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