BIG 10, cosa succede?


C'era una volta la BIG10, una delle Conference più dure in cui giocare nel College basketball, c'era una Conference che annovera tra le sue squadre alcune Università che hanno fatto la storia della division I ed alcuni coach che sanno cosa voglia dire vincere.

Nonostante queste premesse, però ci troviamo, quest'anno, con solo una squadra realmente competitiva: Wisconsin di quella vecchia volpe di Ryan e di uno dei migliori Senior, Kaminsky.

Gli altri College hanno avuto durante la stagione diversi problemi organizzativi e di infortuni, ma soprattutto coi freshman.
Non è, infatti, un caso che siano i Badgers, ricchi di "veterani", ad essere davanti a tutti, le altre squadre, invece, sono state costrette a fare un ampio recruiting e possiamo dire che non tutti hanno fatto bene.

Partiamo con Izzo che ha perso tanti giocatori importanti nello scorso draft e quest'anno  non ha trovato nessun primo anno adatto alla causa fin dal principio ed ha dovuto chiedere uno sforzo superiore a tutti i giocatori già a roster, o transfer come Forbes, che hanno dovuto necessariamente prendersi più responsabilità. Tutto questo ha portato alcune sconfitte inaspettate ed un settimo posto nella Conference che richiederà uno sforzo importante al Torneo di Conference per poter essere sicuri di vedere la March Madness.

Se una Michigan ci crede, grazie comunque ad una presa di coscienza dei "senatori", i Wolverines, invece, si trovano in una condizione decisamente peggiore.
Michigan, inizialmente accreditata di una buona stagione di transizione, ha fallito nella ricerca dei freshmen ed i veterani sembrano non essere in grado di trascinare la squadra.
Tutti i problemi di Michigan sono già stati descritti nel precedente articolo.

Mentre Pitino Jr prova a far quadrare i conti in Minnesota ed Indiana tenta la rinascita bombardando gli avversari con il loro 40% da 3 ecco che spunta Purdue che con una rotazione profonda ed un apporto da parte di tutti, 6 giocatori sono tra gli 8 ed i 10 punti a partita, si inserisce tra le squadre che ambiscono ad un posto al Torneo.

Posto alla March Madness che non dovrebbe sfuggire ad Iowa, che, comunque, ha un senior di qualità come White, ed a Maryland ed Ohio State.
Terrapins e Buckeyes sono quasi una presenza fissa nella top 25, anche se OSU ogni tanto perde partite facili rischiando di uscire o saltare una settimana, ed entrambe sono riuscite ad avere prestazioni importanti da due freshmen: Trible e Russel.
Entrambi i giocatori guidano la squadra, non solo per punti segnati, portando i due College ad essere le più realistiche alternative di Wisconsin per la vittoria al torneo di Conference.

Chi non ha avuto bisogno di recruiting dopo la decisione di Kaminsky di non ascoltare le sirene NBA è Wisconsin che, basandosi su molti giocatori con l'esperienza delle scorse Final Four, risulta essere la dominatrice di una BIG10 che mai come quest'anno appare inferiore alle altre Conference, basti pensare alla BIG12 che ogni settimana sforna una nuova top #25.
L'equilibrio interno alla Conference, quindi, ha aumentato l'attesa per il torneo della BIG10 dove ogni squadra dovrà dare il massimo per avere un seed alla March Madness, ma ha anche livellato verso il basso un gruppo storico di squadre che dovranno necessariamente trovare nuovi diamanti grezzi nella prossima offseason e non facendosi abbagliare dalla vittoria al Challenge contro la ACC che ha però Virginia, Notre Dame, Duke, UNC e Louisville di assoluto valore.

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