Bentornato a casa!


Alla fine Kevin è tornato ai TWolves, dopo aver girato per la costa Est degli Stati Uniti, aver vinto finalmente un Titolo, in un periodo in cui molti lo accusano di aver perso un passo ed essere diventato solo uno che cerca la rissa in campo.

In Minnesota, non si vedono i playoff da quando Garnett andò via e, anche se quest'anno comunque non arriveranno, la sua sola presenza si spera che ridia un minimo di entusiasmo all'ambiante.
KG è riconosciuto come uno che si fa rispettare nello spogliatoio ed in un gruppo giovane come quello di Minneapolis non può che essere un bene.

Garnett in maglia TWolves ha giocato con Cassell e Sprewell, a Boston con Pierce, Rondo ed Allen ed a Brooklyn ancora con Pierce, con Deron Williams e Joe Johnson ma ora arriva in una squadra senza giocatori che abbiano già dimostrato qualcosa nella Lega e dovrà fare da saggio del gruppo.



Quando nel 2004 raggiunse gli ultimi playoff di Minnesota i rookies erano Ebi (visto per sbaglio anche in Italia) e McLeod.
Quando nel 2007 fece la sua ultima apparizione con la maglia dei Lupi i giocatori nei primi due anni di carriera erano Bracey Wright, McCants e Foye.
Quando quest'anno è entrato nello spogliatoio, ha trovato un rookie fresco vincitore della gara delle schiacciate, LaVine, nello spazio del suo armadietto storico, una prima scelta assoluta. che la settimana prima era stato MVP del Rookie challenge, Wiggins, come Leader della squadra ed altri giocatori nei primi due anni pronti a scendere in campo con lui: Dieng, Muhammad, Lorenzo Brown, Payne, quel Glenn Robinson III di cui conosceva il padre scelto l'anno prima di lui al draft ed un'altra prima scelta che per ora è ferma ai box, Bennett, di cui ancora si deve capire se sia stato o meno un bust.

Se, a parte la parentesi dei primi 2000, Minnesota non è mai stata una squadra che ambiva alle parti più nobili, ora naufraga in fondo all'Ovest, quindi cosa potrà dare KG?

Innanzi tutto vediamo come è arrivato Garnett.
In estate era stato preso Young da Phila, il giocatore era stato cercato con insistenza dato che lo si considerava, insieme a Wiggins, la pietra angolare della rinascita della franchigia.
La scelta aveva portato un giocatore da quasi 15+5+3, sicuramente di grande apporto alla squadra, ma forse non propriamente un trascinatore.
Per arrivare al ritorno di KG si è quindi sacrificato la pietra per prendere un macigno.
Kevin non è certamente più il giocatore che era, non riesce a tenere il campo per 30 minuti, ma si è pensato che potesse essere, oltre che un contrattone in scadenza che si muove, un collante ed un insegnante per i tanti giovani in cerca di qualcuno che li metta in riga e, pur assecondandone le volontà creative, che permetta loro di crescere.

Non sono un nostalgico che spera che KG arrivi a portare 20+10 ogni sera, nè che i TWolves arrivino ai playoff, ma il prossimo anno verosimilmente sarà scelto l'ennesimo giovane promettente e quindi serve che non regni anarchia nello spogliatoio. Kevin arrivò in NBA direttamente dalla High School e portò tanta energia in squadra, ma solo con la sua innata etica lavorativa è riuscito a salvarsi dall'essere quell'Ebi che fu prima scelta di Minnesota nel 2004.

Allora perchè è tornato?
Prima di tutto ha capito che il progetto Nets è ormai sepolto e che il suo ruolo sarebbe pian piano scemato, quindi meglio andare dove ci si sente amati dai tifosi e dove questi sono appena stati traditi dal loro ex-Leader, Love, inoltre sembra esserci un progetto di acquisto di quote della squadra e quindi perchè non tornare a casa?

Il suo apporto sarà, verosimilmente, quello ai Nets e se ci sarà il rinnovo di cui si parla e che credo realistico, tra due anni la sua carriera si chiuderà con la maglia con cui era iniziata, amato dai tifosi e con un progetto concreto per la squadra, sempre che i giovani crescano come si spera.
Forse per questo KG ha voluto metterli sotto la sua ala per avere più certezze sul futuro della Sua Minnie.

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