1000 vittorie per Coach Krzyzewski


Non sono un tifoso di Duke, nè ho mai simpatizzato per quel College, ma il traguardo che ha raggiunto il suo coach non deve passare sotto silenzio.

Un coach che da 35 anni siede sulla stessa panchina e riesce sempre ad avere squadre credibili e vincenti, magari spesso, soprattutto negli ultimi anni, si sono avuti alti (ultimo dei quattro titoli nel 2010) e molti bassi, con le clamorose esclusioni che i Blue Devils hanno patito al torneo anche da squadre con seed oltre il 12, ma comunque squadre che a livello collegiale sono state tra le migliori.

Questo allenatore è Mke Krzyzewski, più noto come Coach K, allenatore di Duke e dal 2006 allenatore di Team USA.

Dopo la vittoria contro St John's Coach K ha infranto un muro che mai prima era stato avvicinato, quello delle 1000 vittorie.
Un numero così grande di successi, contornato dai quattro titoli Universitari e da due ori olimpici e due mondiali, fanno entrare ancora una volta nella storia questo allenatore che al College ha oltre il 76% di vittorie.

Il gioco di Coach K è sempre apparso come molto adatto al mondo del college, ma non per la NBA, questo non vuole dire che per lui come per i vari Calipari e Pitino non siano mai suonate le sirene del piano di sopra, ma se uno guarda i giocatori usciti dal suo gruppo può notare come, anche i più vincenti a livello universitario, abbiano vinto, ma non siano mai diventati veri e propri dominatori della scena.

Eppure da Duke sono usciti giocatori come Irving e Brand che sono state prime scelte assolute e hanno spesso dispensato 20 punti in NBA, ma che, anche se Kyrie vincesse il titolo quest'anno, non sano stati veri numeri uno della Lega o hanno pensato di poter vincere un titolo di MVP della stagione.
E' uscito Laettner, unico giocatore ancora senza un minuto in NBA ad essere invitato nel primo ed irripetibile Dream Team per le Olimpiadi di Barcellona, ma che dopo essere stato scelto con la terza pick dietro Shaq e Mourning non ha mai fatto vedere quello che gli altri due invece hanno dimostrato. Stessa situazione per un'altra terza scelta: Mike Dunleavy
Se invece parliamo di giocatori sfortunati non ci si può dimenticare di Jay Williams che, dopo aver dominato al college ed essere stato scelto con la numero 2 dietro Yao Ming, ha chiuso prematuramente la sua carriera dopo un incidente motociclistico.

Non solo scelte tra le prime tre, ma anche giocatori quali Bobby Hurley, Maggette, JJ Reddick, Deng o Boozer, grandi comprimari che hanno sempre giocato su buoni standard, ma che al college sembravano ben più dominanti.
Shane Battier è stata una reale icona a Duke ed al piano di sopra ha saputo vincere tanto, anche se mai da primo violino, ma quello che è stato il miglior giocatore ex Duke in NBA è sicuramente Grant Hill.
Hill è stato realmente il trascinatore della propria squadra, ma per lui i problemi fisici hanno segnato la sua parabola più che le qualità cestistiche.

Come siamo messi ora? 
In NBA abbiamo 19 giocatori, di cui molti già citati, di questi solo Parker è considerato un futuro dominatore, ma si vedrà nelle prossime stagioni se le attese saranno rispettate.
Tra i Pro giocano anche Kelly e Plumlee, due giocatori dell'ultima Duke che ha vinto il titolo e se Mason ha anche preso parte sotto Coach K agli ultimi Mondiali, per Ryan la strada è molto in salita.

La squadra di quest'anno, però, sembra essere differente dai soliti gruppi dei Blue Devils, infatti ci sono tanti freshmen interessanti alcuni impredicati di fare l'ormai classico one and done, si vedrà se la nuova sfida di Krzyzewski andrà a buon fine o anche Okafor sarà ridimensionato al piano di sopra.

Dopo tanti anni quello che stupisce è comunque la voglia di sfide e di vittorie di questo allenatore che dopo tanti successi, a quasi 68 anni, non sembra volersi fermare.

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