La scelta difensiva di Ohio State


Per tanto tempo ostacolata in NBA, la zona ha sempre trovato spazio di sviluppo nel College Basket, dove Syracuse si è sempre elevata a capofila tra le squadre che sono riuscite ad avere programmi vincenti anche grazie a questa scelta difensiva.
Molti giocatori non amano questo tipo di difesa perchè a volte mette in dubbio le loro qualità difensive e di conseguenza mette un punto interrogativo nella scheda in vista del draft, ma proprio nell'anno in cui gli Orangemen sembrano avere più di un problema ecco che altri top college iniziano a preferire questo tipo di difesa alla classica uomo.

Uno di questi è Texas che contro la corazzata Kentucky ha provato il colpo a sorpresa giocando 40 minuti a zona.
La forza dell'avversario e la non grande oliatura dei meccanismi non ha portato l'effetto sperato, ma il record di 10-2 nonostante l'assenza di Taylor e le vittorie al 2KClassic e contro UCONN dimostrano che il mix che sta creando coach Barnes potrebbe rivelarsi vincente, se non fino al titolo, almeno fino alla parte nobile del Torneo.
Attualmente la zona è tornata ad essere solo un'opzione quando la partita inizia a scappare, come contro Stanford e non ha portato ancora reali benefici, ma il tempo c'è.

Un'altra squadra che, perso il leader difensivo degli ultimi quattro anni (Aaron Craft) ha iniziato ad adottare la difesa a zona è Ohio State.
I Buckeyes non sono certamente la squadra cui ultimamente ci avevano abituati, ma a sorprendere è stata la scelta di Matta: utilizzare la 2-3 per tutta la partita, sia contro squadre forti (UNC), sia contro squadre decisamente peggiori (Miami OH).
Il calendario semplice per ora li ha visti affrontare solo North Carolina e Louisville tra le top del ranking, ma sono arrivate due sconfitte.
Difficile capire il reale valore della difesa di Ohio State valutando solo i numeri dato che se incontri Sacred Heart, Colgate e High Point i numeri risultano condizionati, andiamo quindi a valutarla sul campo.

La zona viene utilizzata, sia da canestro realizzato che su gioco a difesa schierata o quando vogliono andare in pressing. Il centro in genere è tenuto dal senior Williams, non di certo il più mobile o il miglior difensore della squadra, ma il problema è che spesso viene lasciato solo nella seconda linea della difesa.
Le due ali, infatti, spesso salgono troppo e sul ribaltamento non rientrano nella loro posizione. Il più indisciplinato risulta essere Loving che è sempre sulla guardia nel caso riceva il primo passaggio, con il suo compagno che non sa dove mettersi.

Questo sbilanciamento, legato al fatto che già la difesa si schiera molto alta, lascia molto spazio negli spot dell'angolo.Questa situazione permette ottimi scarichi in quella zona e penetrazioni dal lato che fanno rimanere Williams in un uno contro uno contro giocatori ben più atletici.
Il difetto si ripete sistematicamente sui rimbalzi offensivi che riescono a prendere gli avversari o sui contropiedi. I giocatori non sembrano aver ben assimilato come riprendere le posizioni e se, giustamente, un compagno va sulla palla, ma nella zona di un compagno, ci si trova con due sullo stesso giocatore, ma non coordinati per il raddoppio, ed un avversario sicuramente libero, spesso nei pressi del pitturato.

Le due guardie risultano decisamente più coordinate dato che forniscono una pressione costante, coprono bene la lunetta quando il gioco avversario si sposta da un lato e, forse capendo che il centro non può prendere anche quella posizione, riescono spesso ad impedire il passaggio in area direttamente dal play.
Questo superlavoro, ha anche un lato negativo, infatti al secondo ribaltamento la difesa si trova compressa in area con le guardie dentro l'area da 3 e la seconda linea ormai altissima.

La qualità di North Carolina ha evidenziato il gran lavoro di coach Williams nello studio dei problemi di Ohio State, si è, infatti, visto chiaramente come, ogni volta che un giocatore trovava la penetrazione bloccata scaricasse alla cieca in angolo, sapendo che ci sarebbe stato il suo compagno libero, con preferenza sul lato in cui avrebbe dovuto esserci Loving in difesa.

Anche la zona pressing non risulta efficace. 
Su canestro segnato si schiera con le due guardie subito a uomo su quelle avversarie, ma senza nessun aiuto dato che le ali stazionano a centrocampo, per di più molto larghe (si sa che il primo concetto per battere il pressing è mettere un lungo nel cerchio di centrocampo n.d.r.), lasciando l'ultimo difensore, sempre il povero Williams, nella propria area, solitamente con almeno due avversari da controllare.

Avere tra le proprie fila un attaccante come il freshman Russell potrebbe, quindi, non bastare ai Buckeyes quando le partite saranno segnate della prestazioni difensive, la strada verso la versione di Ohio State della 2-3 è ancora lunga!

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