Kentucky-Louisville
è più di una partita di college basket, ma negli ultimi anni è diventata una
partita a scacchi tra due dei migliori allenatori della storia della NCAA.
Pitino
contro Calipari, il coach che riesce a sviluppare, spesso in quattro anni, il
talento in giocatori che spesso da freshman hanno tante incognite sulle loro
qualità contro l'allenatore che è capace a gestire gruppi di giocatori pronti a
fare una sola stagione prima di dichiararsi per la NBA.
Il
sabato dopo Natale non poteva farci regalo migliore.
Andiamo
a vedere come è iniziata la sfida: i padroni di casa dei Cardinals con il
rientrante Harrell, Rozier, Jones, Blackshear e l'unico primo anno, il centro
Onuaku mentre per Calipari, oltre ai gemelli Harrison e Cauley-Stein ci saranno
i due freshmen Lyles e Towns.
Prima
palla in attacco per UK e così vediamo che Louisville si schiera con la sua
zona matchup per non soffrire i mismatch dei suoi piccoli, Calipari la attacca
con il centro sulle tacche e Caluley-Stein molto alto per liberare l'area e
favorire i ribaltamenti.
L'azione
del numero 15 è importante per l'attacco, perchè è quello che porta il primo
blocco sulla palla o sulla guardia per far partire lo schema. Successivamente,
una volta che l'azione è partita, si porta in area per il rimbalzo.
Il
play per UK è Andrew Harrison, con Lyles dal lato debole e Aaron che taglia
prendendo i blocchi per uscire per il tiro.
L'attacco
di Pitino deve, dal canto suo, fare i conti fin dall'inizio con la difesa lunga
di Kentucky, non un vero e proprio pressing, ma comunque un'azione di disturbo
che necessita il centro in aiuto a metà campo per velocizzare l'arrivo
dall'altra parte.
Calipari
sceglie la uomo contro Louisville che isola Rozier su un lato con Onuaku per un
possibile gioco a due mentre gli altri tre giocatori eseguono uno schema di
blocchi dal lato opposto.
Su
Harrell c'è Towns con le guardie che tengono la marcatura e Cauley-Stein che
strizza spesso l'occhio all'aiuto in mezzo all'area. Da sottolineare come, al
contrario degli avversari, i Wildcats non abbiano paura del cambio difensivo e
che ci si trovi a volte con il 15 su un piccolo e Harrell marcato da uno dei
gemelli.
Dopo
il primo canestro di Louisville ecco la sua famosa difesa asfissiante con Jones
sulla palla ed il duo Rozier-Harrell pronto al raddoppio, per saltarla
Cauley-Stein rimane ad aiutare con un blocco, questo, però, non permette
inizialmente a Kentucky di far partire con tranquillità l'azione.
Le
prime azioni vanno avanti e si capisce subito che gli attacchi vedono una distribuzione
dei tiri da parte di Kentucky, con chi è libero pronto a prendersi il tiro,
mentre i Cardinals hanno un go-to-guy: Harrell.
Dopo
quattro minuti e la partita in parità è il momento per Calipari di cambiare
quattro giocatori, entrano Ulis, Johnson, Lee e Booker con il solo Lyles che
rimane in campo.
Il
giocatore chiave diventa Lee che difensivamente è quello che fornisce la
pressione sulla palla dopo il canestro segnato, maggiore di quella che faceva
il “primo quintetto” e poi marca Harrell quando si arriva nella metà campo
difensiva.
Dall'altra
parte entra Mathiang, ma, nonostante le ricezioni ed i buoni movimenti, non
riesce a trovare la via del canestro in un momento in cui UK segna con
continuità.
Pitino
allora torna a Onuaku ed intanto mette Snider a portare palla, ma il problema
ora è che Harrell non riceve più la palla e si va troppo col pick and roll,
anche il 2 sembra essere subito bocciato ed entra anche Aaron.
Tutti
oramai hanno capito come la rotazione di Kentucky sia infinita mentre i
Cardinals abbiano poco dalla panchina.
La
partita è a basso punteggio allora prima Calipari prova ad aumentare la
circolazione degli esterni, poi, quando rimette il quintetto iniziale, attacca
la zona in modo canonico: i lunghi intorno a pitturato con uno dei due che sale
in lunetta mentre le guardie giocano una specie di ruota.
Questa
nuova situazione aiuta i ragazzi di Pitino che riescono a trovare meglio la
marcatura ed occupare maggiormente l'area, grazie agli aiuti del lato debole, “battezzando”
molto i tiratori in blu.
Calipari
capisce che non si riesce ad attaccare con efficacia la zona del Cards in
questa maniera ed a 5 minuti dalla fine del primo tempo si torna al blocco
iniziale del lungo (Cauley-Stein soprattutto).
Si
comincia quindi il secondo tempo con le difese che dominano, Louisville che
approfitta dell'intervallo per riposarsi e Kentucky deve capire come battere la
zona oltre che con la velocità della rimessa da canestro subito, cosa che ha
portato qualche punto importante.
Kentucky
inizia col secondo quintetto ed i due lunghi, Lee e Johnson, giocano bassi a
farsi i blocchi mentre Booker e Ulis seguono per trovare il passaggio a chi si
libera, solo dopo qualche secondo un lungo può salire per bloccare sulla palla.
Nonostante
tutto, però, la sfida si sposta tra i piccoli con Ulis e Booker che sfidano
Rozier e Jones, che finalmente trova qualche spunto. Pitino ha Harrell ancora
escluso dall'attacco, ma che in difesa riesce ad essere molto presente.
La
partita gira dopo che Calipari chiama un timeout ed invece di correggere
l'attacco che stava faticando, cambia la difesa, posizionando il centro in area
in una posizione a zona, dandogli il compito di aiutare su tutti lascando
Mathiang o Onuaku più liberi, valutandoli meno pericolosi.
Arriva
quindi la volta di Pitino, il coach di Louisville decide di alzare il
baricentro della squadra verso centrocampo con Harrell che dalle tacche si
sposta verso l'arco sia per bloccare che per avere più volte la palla nella
mani dato che è da troppo che non segna.
Harrell
vuole, però, giocare sulle tacche e, per Louisville si torna alla situazione
iniziale, nel frattempo dall’altra parte rientra in campo Cauley-Stein, miglior
interprete del centro in aiuto tra i suoi.
I
Cards non riescono a segnare nonostante le buone occasioni, Kentucky se ne va
sul +9 con la mossa dell'aiuto in mezzo all'area, UK lascia spazio al tiro da
fuori che non entra ed inizia ad essere spesso rifiutato.
La
partita dei coach è, quindi, finita sostanzialmente in parità dato che la mossa
chiave di Calipari di svincolare dai compiti di marcatura il centro ha avuto
successo solamente perchè i Cards hanno perso il tiro da fuori 15-58 al tiro
con 3-14 da 3.
Entrambi
hanno programmato una grande partita difensiva, ma a fare la differenza è stata
la possibilità per Kentucky di poter utilizzare 7 giocatori contro i 4 di
Louisville oltre i 25 minuti, con nessun giocatore oltre i 35 contro i 4 dei
Cards. La maggiore freschezza dei Wildcats alla lunga ha pagato.
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