Come battere la 2-3 di Syracuse versione 2014-2015



Quando si parla di Syracuse e coach Boeheim non si può che pensare alla sua difesa 2-3.
Un tempo emblema della differenza tra college e NBA, ogni anno, con nuovi giocatori, per quanto gli allenatori avversari preparino la partita per l'attacco alla zona, miete sempre più di una vittima, 
L'anno scorso gli Orangemen fecero vedere una buona versione della loro difesa e riuscirono grazie a questa ad avere un avvio sfolgorante, prima del crollo in avvicinamento al Torneo. 
Quella di quest'anno appare, invece, una versione modesta, nonostante la presenza di un giocatore come Christmas, già presente la scorsa stagione.

Andiamo ad analizzare quali siano le problematiche che stanno incontrando gli Orangemen, attualmente con un record di 5-2.
Entrambe le sconfitte sono avenute contro due squadre che hanno nel gioco delle guardie un punto di forza, ma Michigan ad esempio ha tirato sotto il 40%, apparerebbe quindi riduttivo pensare alla sola giornata positiva degli avversari di Syracuse per giustificare la sconfitta.

Sia California che Michigan hanno adottato una idea precisa per l'attacco e sfruttato gli spazi che si sono liberati durante le azioni a difesa schierata.

Iniziamo con la prima sconfitta, quella contro California al 2K Classic.
I Golden Bears hanno fin dall'inizio schierato 3 guardie in modo da attaccare la prima linea difensiva a fronte pari in superiorità numerica.
In lunetta si è piazzato Kravish e da lui sono passate quasi tutte le azioni di California del primo tempo. Una volta che la palla andava al centro in lunetta partivano i tagli delle guardie o il movimento dell'ala verso l'area se partiva larga o verso l'arco se partiva dalle tacche.

Questi movimenti sono stati facilitati da una brutta serata di Christmas al centro della zona, infatti, arrivando in ritardo su Kravish ha favorito i tagli sotto canestro ed i conseguenti passaggi con le ali avversarie a dover coprire il buco lasciato dal 25.

Una volta capito che il tiro da fuori stava entrando i Golden Bears hanno cambiato saltuariamente lo schema, in modo da non far adattare la difesa. 
La partenza era la stessa, ma l'ala ha iniziato a fare il pendolo in modo da creare, dopo il primo passaggio, un lato forte cui giocare. 
In questo caso i giocatori sul lato debole si allargavano e rimepivano gli spazi che lasciavano liberi i difensori che si adeguavano verso il lato della palla, i rabaltamenti veloci e la buona mano hanno fatto il resto.
Molte volte sul ribaltamento il giocatore dietro dal lato da cui è partita l'azione non seguiva il taglio del pendolo e la guardia scaricava subito nel pitturato.

Più difficoltosa la vittoria di Michigan che ha utilizzato tre differenti attacchi, con successi non sempre positivi
Il canovaccio iniziale è stato simile a California, con un giocatore in lunetta, ma a differenza dei Golden Bears non era il centro, ma Chatman, un'ala con un discreto tiro dalla lunetta. 
La posizione del centro in questo caso era molto profonda vicino alle tacche, ma quasi sulla linea di fondo, quasi disinteressato dell'azione.
In questa variante dell'attacco alla zona nel momento del passaggio, che spesso è stato ben limtato dalla prima linea della difesa, se avveniva subito il movimento di Christmas si apriva la possibilità dello scarico sotto al centro, mentre nel caso che il centrale rimanesse fermo c'era il tiro dalla lunetta da un tiratore credibile (in alcuni casi anche LeVert e Irvin si sono messi in lunetta).
La posizione così bassa del centro era altresì sfruttata nel caso di penetrazioni delle guardie dato che non ci potevano essere aiuti da quel lato per non lasciare lo scarico.
Inoltre i tre giocatori non in area giocavano decisamente alti e questo sbilanciava molto la zona finanche a far salire un elemento della seconda linea e creare una voragine per uno scarico sotto canestro.

La prima variante utilizzata da Michigan prevedeva il centro che saliva per bloccare le guardie con l'ala forte che si teneva in angolo per il penetra e scarica.
Questa alternativa non ha avuto successo dato che i blocchi non erano utili a favorire la penetrazione e lo scarico all'ala ha spesso portato ad immediati raddoppi e chiusura nell'angolo del giocatore.
Un problema di quando si attacca la zona con uno schema che prevede il primo passaggio in lunetta è che le guardie si sentono spesso escluse dal gioco dato che non hanno la prima opzione della penetrazione, si è visto quindi diverse volte Walton chiedere  il blocco, non capendo che non era la situazione migliore.

Infine per pochi minuti si è visto uno schema con il lungo che non saliva in lunetta, ma stava sulle tacche dal lato forte. In questo caso la difesa si adattava bene dal lato della palla e stava al giocatore dal lato debole, spesso Chatman, cercare di mettere in difficoltà il difensore più vicino muovendosi tra lo spot di guardia e quello di ala in angolo, sempre stando ben attento a giocare largo per non portare densità di giocatore nel pitturato. 
Questo schema è stato utilizzato relativamente poco, segno che non tutto il roster dei Wolverines può giocarlo con il giusto QI.

In definitiva abbiamo visto che tutte le squadre hanno evidenziato nella squadra di Syracuse di quest'anno un problema nel difendere in area dovuto sia al centrale, spesso lento nelle letture, sia ai due esterni della seconda linea che risultano spesso fuori zona.
L'attacco deve però sfruttare le sue qualità, quindi se si ha un centro buon passatore lo si preferisce con la palla in mano in lunetta per permettergli di sviluppare l'azione, se invece sono le ali ad essere più talentuose si relega il centro ad una pedina tattica, capace di occupare gli spazi ed i difensori.

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