Il krumiro dell'All Star Game


Dopo un venerdì sorprendentemente vivace ed un sabato ormai ombra del passato, per l'All Star Weekend è arrivata la partita della domenica.

In un anno in cui il Pro Bowl è stata una partita interessante, è stato l'All Star Game NBA a deludere!

In campo c'è stata solo una gara delle schiacciate migliore di quella del giorno prima, con gli specialisti al tiro che hanno fatto aria (Curry 2-11 da 3), molti giocatori sono apparsi svogliati e quindi in una partita a oltre i 310 punti totali può vincere l'MVP un giocatore che segna 31 punti, con 14 assist, ma 5 turnover.

La vittoria dell'Est infatti ha messo il bastone tra le ruote a Griffin (38 punti) con le sue schiacciate e Durant con la sua quasi tripla doppia da 38 punti 10 rimbalzi e 6 assist, lasciando come miglior giocatore Irving con l'unica doppia-doppia della costa Atlantica.

Dato che di Kyrie parlai già lo scorso anno, racconterò i tre giorni del rookie of the year dello scorso anno: Damian Lillard, partecipante a 5 delle 6 manifestazioni maggiori in programma.

Damian già dal suo ingresso in NBA ha saputo imporsi come giocatore valido su cui Portland ha fatto bene a puntare e solo la mancanza di una panchina seria gli ha negato i playoff lo scorso anno. Così alla sua seconda stagione Damian è stato in campo per praticamente ogni esibizione del weekend.

Per Lillard il "lavoro" è iniziato venerdì con la partita contro i suoi coetanei, non ha brillato e si è attestato su un 13p-5r-5a con 1-5 da 3 nella vittoria del Team Hill.

Sabato, dopo aver lasciato Bosh vincere la gara con le vecchie glorie e le stars della WNBA, Damian si è alleato con un'altra futura star NBA, il rookie Trey Burke, per vincere per la seconda volta consecutiva lo skill challenge.

Battuto da Belinelli nella gara del tiro da 3 dove sarebbe andato in finale se non si fossero accorti degli errori di conteggio che avevano portato inizialmente l'italiano a 15, ma per il play dei Trailblazers c'era ancora la gara delle schiacciate.

Col nuovo formato la prima parte contava poco, ma nel caos creato dai tre dell'Ovest Damian si perde, forse un po' stanco, e fatica a segnare la sua prima schiacciata.
Infine sfida il campione uscente Ross che con l'aiuto di Drake lo batte nonostante Magic voti per lui.

Infine si arriva alla domenica dove gioca solo 8 minuti con 9 punti (3-6 da 3) e niente più, ma forse non era ancora il suo All Star Game.

Cosa si capisce da questo weekend impegnativo dello 0 di Portland?

1) Dopo il titolo di ROY dello scorso anno Lillard è ancora uno degli astri nascenti delle Lega;
2) Dopo due titoli dello skill challenge, nonostante non sia direttamente correlato, Damian si dimostra uno degli migliori play della Lega;
3) L'invito alla gara del tiro da 3 dimostra come nella Lega lo si consideri già uno dei migliori tiratori in circolazione;
4) Nonostante sia "solo" 1.91 e, vedi sopra, sia un buon play giovane che tira bene da 3, Lillard sa anche schiacciare, magari non ha fatto un figurone, ma tra tutti è stato comunque scelto!
5) Quinto evento per il giocatore di Portland e soddisfazione maggiore per lui: la Partita delle Stelle! Essendo stato chiamato dagli allenatori, la sua presenza assume ancora più peso e siamo solo al suo secondo anno.

In conclusione, pur arrivando da un college minore (Weber State), Damian Lillard è già una certezza per la Lega e dovrebbe dimostrare che questo non sarà la sua ultima partita della domenica! 

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