Iniziamo i pensieri sparsi dal post Celtics at Knicks.
La partita è stata dura con anche lo strascico del litigio nel parcheggio tra KG e Melo (due dei miei giocatori preferiti) e la vittoria degli ospiti è passata forse proprio dal nervosismo del leader dei padroni di casa a fronte di un Paul Pierce carico a mille dopo aver esagerato coi falli nei primi tre quarti, così come anche il 7 dei Knicks.
Melo tira male, cosa che quest'anno non gli è successa spesso, ma impressionante rimane Novak.
Il pistolero, nelle partite che ho visto, sembra non poter sbagliare mai dalla lunga e può essere sicuramente un fattore nella stagione della squadra che, priva di Felton, vede in Kidd e Chandler due cardini nello sviluppo del gioco.
La visione delle situazioni in campo del primo sono note, sicuramente più che i tiro piazzato che con l'età sta riscoprendo, mentre il secondo non tiene un rimbalzo, ma smanaccia sempre la palla di ritorno dal ferro verso le tante bocche da fuoco che si trovano sul perimetro, non solo Novak, ma anche, come detto, Kidd e JR Smith.
Peccato non aver visto il buon Prigioni delle scorse partite mentre Stoudamire sembra essere una presenza impalpabile nello sviluppo della gara, invece che il talento che si conosce.
Anche Boston si trova senza il play titolare (Rondo squalificato su "soffiata" di Ferry) e sembre perdere subito Pierce, panchinato dai falli, ma la forza psicologica di PP non si discute e lui domina il quarto periodo, proprio mentre Garnett compie il suo lavoro facendo uscire mentalmente dalla gara Anthony.
Nota conclusiva per Jared Sullinger.
Sullinger è un rookie da Ohio State, dominatore a livello di college, ma probabilmente basso per giocare nel suo ruolo in NBA.
Nella partita lavora duro in area pitturata e, anche se appare più grosso di quando era al college (cosa non ottimale per un 4/5 già non superatletico), si candida per qualche minuto in questa stagione sicuramente di transizione per i biancoverdi .
Certamente più di quello che avrei pensato potesse fare al primo anno.
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