This is MARCH MADNESS - 9


Ok, ci siamo, sappiamo quali sono le finaliste del campionato NCAA di basket maschile 2012/2013: Louisville e Michigan.

Se i primi erano pronosticati da molti, i secondi hanno vissuto una stagione sull'ottovolante, ma hanno ritrovato continuità nel momento più importante della stagione.

LOUISVILLE
Una volta passata la commozione e la spinta emotiva dopo l'infortunio di Ware, la squadra di Pitino ha dovuto trovare il modo di non farsi sorprendere da una Wichita State.
Una partenza fulminante da parte di Early e degli Shockers in generale sembra mettere in difficoltà Louisville, ma in quanto grande squadra i Cardinals fingono di non essere preoccupati.
Purtroppo, però, Siva marca assenza, Dieng è rimasto ad Indianapolis insieme a Blackshear ed il solo Smith (anche lui con qualche problema di gestione della partita) non riesce a contrastare lo slancio di Wichita State. Il risultato dice +11 Shockers dopo 26 minuti di gioco.

Quale sembrava essere l'unico punto debole dei Cards, amplificato dall'assenza di Ware? 
La corta rotazione!

Ecco, la risposta è arrivata ieri sera: 
Hancock, Harrell ed Henderson hanno chiuso con 34 + 10 con 12/16 al tiro, 5/8 da 3 e 5/7 ai liberi guidato la rimonta e raggiunto la vittoria.

Ad Atlanta Hancock, classe '90, ha fatto la gara della vita, ma per la finale urge recuperare i tre titolare che sono mancati contro Wichita State, tra tutti Siva, limitato dai falli e dalla scarsissima vena al tiro.

MICHIGAN
Contro Syracuse già segnare 61 punti sembra essere un buon motivo per cui i Wolverines hanno strappato il biglietto per la finale, ma in realtà la vena offensiva non è stata una delle chiavi.

Michigan ha continuato a cavalcare il McGary del Regional (10 punti, 12 rimbalzi, 6 assist (carrier high) e 2 stoppate), ma, così come Louisville e Syracuse, hanno patito l'assenza al tabellino di tanti titolari. (Burke 7 punti con 1/8 al tiro e Stauskas che dopo il 6/6 da 3 al Regional ha chiuso con 0/5 con 0/4 da 3)
Il progetto di Michigan era chiaro: p&r iniziale per sbilanciare la difesa e poi ribaltamento con l'aiuto dell'uomo in lunetta (da qua nascono i tanti assist di McGary) preferibilmente all'uomo oltre l'arco e poi rimbalzi offesivi per extrapossessi, la difesa avrebbe, inoltre, dovuto alimentare la transizione, ma questo non è avvenuto con continuità.

Syracuse ha a tratti imposto la sua difesa, ma quando hai i tuoi leader (Carter-Williams e Southerland) che chiudono con 7 punti frutto di 3/15 al tiro con 1/7 da 3, tutto è più difficile.
L'unico per Boeheim a tenere la squadra a contatto è Fair, autore di 22 punti, ma sul finale Carter-Williams si veste da Mashburn del 1993, non per i punti, ma per i 5 falli che lasciano la squadra senza guida, e gli ultimi 2 possessi regalano la partita a Michigan.
Triche e Cooney prendono due penetrazioni scriteriate, la prima che, anche se fruttuosa, avrebbe lasciato 19 secondi di replica agli avversari mentre la seconda avrebbe dovuto essere un tiro pesante per lasciare un po' di speranza agli Orange.

Per la finale, se i Cardinals aspetteranno che torni a giocare in maniera incisiva Siva, Michigan dovrà avere di più da Burke, apparso in versione negativa... ma in genere a queste gare segue un super match!

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