College Basketball Tour 2019 - Northern Iowa


Nel primo articolo sulla gara di Molinetto ho approfondito il sistema di gioco di Coach Jacobson, andiamo ora a valutare gli esecutori di questo progetto cestistico.

AJ GREEN: è il Leader della squadra ed il giocatore di maggior talento, parte come playmaker, ma ha dato l'idea di giocare in maniera più efficace con Kimmons in campo, agendo da guardia. Il sistema di Northern Iowa spinge le guardie a partire dall'angolo e questo limita un attimo AJ che trova il suo meglio in questi schemi quando l'azione parte dal lato opposto e lui riceve non sullo scarico in angolo, ma sul ribaltamento dai 45°.
In quest'ultima situazione riesce ad attaccare il suo marcatore lasciandogli ben poco scampo sia sul primo passo che, nel caso la difesa si chiuda, con un tiro dalla media.

ANTWAN KIMMONS: L'unico freshman di quest'anno ad aver visto regolarmente il campo in questa partita. Kimmons è un play capace di alzare i ritmi, partire in contropiede e che si prende le sue responsabilità al tiro solo se costretto, preferendo il passaggio alla conclusione. Essendo un play puro entra a dare il cambio a Green o, nel caso si trovino entrambi in campo, è comunque lui a portare la palla. Acquisizione importante per la squadra che ha perso Lohaus e che dovrà far rifiatare Green sia in campo, togliendogli i compiti di portare palla, che con qualche minuto in panchina.

ISAIAH BROWN: Insieme a Green è sembrato il giocatore più completo della squadra. La sua difesa è decisamente un cardine per il gioco di UNI di cui è stato leader nelle palle recuperate.
Il suo gioco è improntato sull'attacco del ferro, spesso partendo dalla linea di fondo. Il tiro non è il suo fondamentale principale, ma è apparso affidabile nonostante la tecnica non fluidissima. 
Ogni tanto Brown è finito fuori giri, con qualche persa di troppo, quanto ha cercato il passaggio in velocità, ma coach Jacobson lo ha immediatamente catechizzato.

SPENCER HALDEMAN: Al contrario di Brown, il tiro di Haldeman è una sentenza sia per la percentuale di successi, sia per il movimento veloce grazie ai piedi sempre a posto. Lo schema principe della squadra ne esalta il suo valore in campo, lasciandogli il compito del tiro sullo scarico o sul ribaltamento, quindi con la difesa sbilanciata.
Haldeman sarà da valutare contro difese che riescano a ruotare meglio sul lato debole e che contrastino più efficacemente il suo tiro.

LUKE MCDONNELL: Il centro titolare è anche un efficace passatore oltre che bloccatore. Luke non è un giocatore d'area ed i suoi punti arrivano soprattutto dai rimbalzi che riesce a prendere arrivando da dietro o dai pick and roll continui che effettua su guardie ed ali.

JUSTIN DAHL: Il centro più puro del roster è sembrato forte fisicamente e capace di imporsi col suo gioco spalle a canestro, caratteristica che non si è potuta valutare per McDonnell. Qualche volta non è sembrato completamente coordinato di piedi, specialmente quando l'avversario gli ha tolto la sedia, ma comunque è riuscito a trovare un tiro. A rimbalzo è stato sempre sicuro data la sua presenza in area che lo rende sempre in prima fila dopo il tiro. 
Il dubbio principale è quello relativo alla sua valorizzazione in uno schema fluido come quello di UNI, che necessita l'area libera per Green e Brown.

NOAH CARTER: Insieme a Kimmons è stato l'altro freshman che ha trovato il campo per almeno un quarto. Il suo fisico non è comune per un ragazzo della sua età e grazie a questo riesce a giocare anche spalle a canestro ed approfittare dei cambi sui blocchi per battere il difensore del bloccante in velocità. Il suo tiro è apparso affidabile, come dimostrano i tanti punti nelle sue mani. 
Il giocatore sembra non essere il prototipo del giocatore di UNI dato che potrebbe essere sprecato nel sistema della squadra. Indubbiamente, però sarà una pietra miliare per le prossime stagioni dei Panthers dato che può giocare 4 ruoli .

Nel complesso la squadra è sembrata attrezzata per l'obiettivo minimo del raggiungimento del Torneo, ma sarà importante capire come si comporteranno contro squadre con una difesa di livello e/o che conoscono meglio il sistema di Jacobson, come le altre squadre della Missouri Valley Conference.

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