College Basketball Tour 2019 - RUSHANDSLAM LIVE - NCAA is HERE


Arrivato agosto ecco che è partito il College Basketball Tour 2019
La prima gara è stata seguita Live da Rushandslam a Molinetto, dove è stata protagonista University of Northern Iowa.

I Panthers sono tra le protagoniste della Missouri Valley Conference ed hanno in coach Jacobson il creatore di un programma con 19 stagioni alle spalle (14 da head coach n.d.r.) che cerca in tutte le maniere di creare un gruppo di uomini e giocatori prima che star alla ricerca di successi personali.

In queste sei edizioni del Tour che ho seguito Live ho sempre visto squadre che si presentavano ai Tour italiani con un roster che aveva perso molte/troppe frecce al proprio arco e provava a sfruttare questa esperienza per cementare il gruppo e provare i nuovi arrivi dal recruiting.

UNI, invece, pur con 6 nuovi freshmen, è arrivata in Italia per continuare il processo di assimilazione del progetto cestistico del loro allenatore, con i "veterani" da sophomore a senior per la maggior parte del tempo in campo.
Scorrendo i numeri di Northern Iowa della scorsa stagione si possono vedere diverse "anomalie" rispetto alle altre squadre di college basket e non solo che sono facilmente spiegate guardando giocare i Panthers, le due più rappresentative del gioco dei ragazzi di coach Jacobson sono:

1) Il centro è tra i migliori assistman della squadra;
2) Dietro i 15 punti della stella della squadra, AJ Green, la distribuzione dei punti è equamente divisa tra gli altri giocatori del quintetto. 

Eccoci quindi all'analisi della gara con il quintetto base che vede Green, Haldeman, Brown, Berthow e McDonnell.
Alla prima azione ecco ben visibile l'impronta del coach, che già si era vista durante il riscaldamento quando i ragazzi avevano provato gli schemi senza difesa: Green a portare palla, le guardie pronte in angolo oltre l'arco per il penetra e scarica, l'ala che fa partire lo schema con un blocco sul lato debole ed il centro che sale verso il playmaker.
L'area è completamente libera per il penetra e scarica con l'ottima mano di Haldeman capace di far male agli avversari quando non si riesce ad arrivare al ferro. 
Il centro in questo schema agisce sia per il pick and roll che apre la penetrazione, sia da valvola di sfogo se la difesa si chiude. Per questo McDonnell mette a referto diversi assist quando riceve palla in punta e effettua il ribaltamento.

I primi cambi ci fanno conoscere altri due giocatori importanti nel piano di gioco dei Panthers: Kimmons e Phyfe, i cambi del play e del centro.

Kimmons si è riveato un playmaker più moderno di Green, capace di alzare i ritmi mentre Phyfe è un centro meno mobile di McDonnell con il gioco che porta gli avversari a porre più attenzione nel pitturato liberando ulteriormente lo spazio per il tiro degli esterni.

La chiave del primo tempo, chiuso 60-32 per UNI, è stata come Green e Kimmons si completino. Inizialmente Kimmons è stato il cambio di Green, ma durante la partita hanno dimostrato di poter convivere lasciando a Green i compiti di guardia con partenza dall'angolo.

Per quanto riguarda il reparto dei centri ecco che a riempire l'area da centro puro è entrato Dahl che sposta l'attacco a giocare dalla sua parte con, in genere, Haldeman a rimanere sul lato debole.

L'ultimo quarto ha visto uscire dalla panchina uno dei freshmen più attesi: Noah Carter. Il ragazzo ha una stazza imponente per la sua età ed almeno inizialmente è sembrato un attimo fuori dagli schemi della squadra per poi recuperare quando i minuti sono aumentati. Carter può sostituire in quintetto sia Bethow che Brown  oltre eventualmente ad avere punti nelle mani e velocità di piedi per marcare la guardia avversaria e far rifiatare Haldeman.

Terminata la partita ecco la conferenza stampa i cui l'Head coach ha confermato la sua filosofia nel recruitin: scegliere giocatori capaci di valorizzare ed essere valorizzati dal gruppo senza voler emergere come individualità. 
Successivamente ha presentato con orgoglio i propri freshmen prima di elogiare l'etica di allenamento di Green e la sua capacità di aiutare i suoi compagni. (Green è comunque solo un sophomore n.d.r.)

Si sono quindi prestati alle domande anche Green e Brown.
Green ha affermato di ispirarsi a CJ McCollum e di avere il suo punto di forza nell'attacco mentre Brown, oltre a citare Kobe, ha detto di vedere meglio la sua fase difensiva rispetto all'offensiva (è stato il leader di UNI per palle recuperate la scorsa stagione n.d.r).

Vi rimando alla pagina facebook di Rushandslam per le foto dell'evento mentre nel prossimo articolo ci sarà il consueto commento sui singoli giocatori.

Le partite Live dei Tour 2019 non finiscono qua, seguite il blog e la pagina per sapere le altre gare che saranno seguite Live.

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