Qualche anno fa c'era stato il draft di Wembanyama, quest'anno è arrivato il draft di Flagg, prima scelta assoluta già dichiarata da qualche anno e sicura fin dal suo esordio con Duke.
Quest'anno, però, al contrario di quello del 2023 il draft è stato "strano" più per vicende extra campo che per la mancata consacrazione del giocatore durante la stagione.
Andiamo con ordine, perchè già al momento della Lottery sono iniziate le speculazioni e le congetture su cosa stesse per succedere in NBA.
La stagione NBA aveva visto lo trade tra Lakers e Mavericks per Doncic e quando, pur con poche percentuali di vittoria, Dallas aveva ottenuto la prima scelta assoluta che, come già accennato, si sarebbe concretizzata in un giocatore già considerato generazionale, molti avevano iniziato a dire e scrivere che la NBA avesse dato all'ex squadra di Cuban un risarcimento per la perdita di Doncic.
Tolte le nebbie sul reale andamento della Lottery, ci si è concentrati su chi sarebbe andato alle scelte successive e la nuova onda della NCAA ha portato una piccola rivoluzione, non tanto nel primo giro o meglio nei ragazzi che si sentivano da primo giro, quanto su tutti quelli che, pur entrando al college con tante belle stelle, avevano visto scendere i propri estimatori al piano superiore vedendo il secondo giro con contratto non garantito come propria destinazione.
Il nuovo e ricco di portale transfer e soprattutto lo sviluppo del NIL, che sappiamo non essere ancora arrivato a conclusione, ha visto molti freshman preferire i soldi, che ora stanno arrivando al college, ed alcuni, dopo essere entrati nel pool, hanno deciso di ritornare indietro nel trasfer o meno per una ulteriore stagione.
Questa dinamica ha favorito alcuni senior che, infatti, hanno popolato il secondo giro che ha avuto solo giocatori international, alla conclusione del terzo o del quarto anno di college.
E' giusto dire che c'è stata anche la chiusura della situazione post-pandemia con la cancellazione dei super-senior ed un numero di veterani maggiore al solito che si è affacciato al draft.
Torniamo quindi a vedere le scelte con le prime cinque posizioni riempite da due ex-Duke Flagg e Knueppell e due ex-Rutgers Harper e Bailey, intervallati alla terza da Edgecombe in uscita da Baylor.
Se i due Duke hanno chiuso una stagione degna di nota, per i due Rutgers l'anno al college non è andato come si sarebbero aspettati, anche per problematiche di infortuni, e quando Bailey ha anche fatto alcune scelte da "divo" è caduto ancora più in basso fino a quando Utah si è presa il rischio.
Andando oltre, troviamo Maluach come terzo Duke alla #10 con James e Proctor che, senza l'hype del freshman, sono scesi alla #33 ed alla #49.
La corsa di Florida verso il Titolo ha visto quattro giocatori scelti con il Leader Clayton alla #18, insperata ad inizio stagione, Martin alla #39, Watkins alla #43 e Richard alla #56.
Situazione particolare, tipica della differenza tra college ed NBA, quella di UCONN con Broome, vincitore dei Titoli e trascinatore della squadra, ma senior, alla #35 mentre McNeeley, che non ha vinto con gli Huskies, ma freshman alla #29.
Grande assente Houston che non ha visto giocatori scelti.
Infine qualche nome che ha segnato il college basket degli ultimi anni come Wolf alla #27, Kalkbrenner alla #34 e Lanier alla #37.
Alla #58 Niang da Trento vedrà se riuscirà ad essere un nuovo italiano in NBA.
Si è quindi chiusa la stagione "allargata" del college basket che è ora pronto a ripartire con squadre dal talento sempre più diffuso, tanti freshman in arrivo dalla vittoria mondiale della nazionale USA e tanti soldi che stanno facendo pensare ai ragazzi di rimanere per completare più stagioni.
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