Siamo arrivati a solamente una partita dalla fine della regular season ed ecco che i nodi vengono al pettine. Come detto nel precedente articolo, le squadre che hanno meritato di andare ai playoff sono ormai sicure di aver raggiunto il proprio obiettivo minimo, per le altre l'ultimo giorno dell'anno sarà decisivo.
Iniziamo a vedere la situazione della conference più semplice: la NFC.
O Atlanta o Seattle.
Sono proprio le due squadre che sono uscite psicologicamente a terra dopo il loro Superbowl contro i Patriots dovranno lottare fino alla fine per provare nuovamente la corsa alla partita più importante.
I Falcons incontreranno Carolina, contro cui hanno già perso, dopo che i Saints hanno interrotto la loro striscia positiva. Il problema dei vice-campioni è che quest'anno il loro attacco si è fermato proprio contro le squadre migliori: New England, 7 punti, Minnesota, 9 punti, e New Orleans, 13.
La difesa di Atlanta è la decima della Lega, ma il destino della squadra passerà dall'attacco dato che, oltre alle partite già citate, quando ha segnato meno di 20 punti ha sempre perso. Per questo non sarà facile contro i Panthers che, però, potrebbero anche alzare su il piede visto lo slot già sicuro.
La difesa è sempre stata il motore trainante di Seattle e dovrebbe aver vita relativamente facile contro Arizona che, dall'uscita di scena di Palmer, sembra aver perso ogni pretesa sulla stagione.
Per Seattle il raggiungimento dei Playoff sarebbe un successo dato che hanno passato tutta la stagione a rincorrere i Rams.
Se i Falcons dovranno pensare alle loro sconfitte contro tre squadre su quattro della AFC East, in caso di mancato approdo a gennaio per Seattle sarà la sconfitta contro Tennessee quella che potrebbe aver minato la loro stagione oltre a quella contro Washington ed alla sfortuna di aver incontrato Green Bay con ancora Rodgers dietro il centro.
La NFC vede una sfida a due mentre per la AFC sono ancora quattro le squadre in corsa.
Sembrerebbe che week 16 non abbia diradato le nebbie, ma le novità sono in realtà molte. Kansas City e Jacksonville sono entrate ufficialmente e questo grazie alle loro vittorie, ma anche, nel caso dei Jaguars, per l'ennesima gara negativa di Tennessee.
Le novità sono, quindi, scontate, ma come ci insegna lo sport, nulla è certo fino al fischio finale.
Detto questo, rimane la sfida a 4 tra Baltimora, Tennessee, Buffalo e LA Chargers. Riprendendo quanto detto nel precedente articolo vediamo nello specifico le loro ultime quattro partite.
Il passo avanti più deciso è stato fatto dai Ravens che, con la vittoria su Indianapolis, hanno preso una gara di vantaggio e potrebbero monetizzare al meglio anche una sconfitta contro Cincinnati che da tempo non ha nulla da chiedere.
Una squadra che con una sconfitta riuscirebbe a rovinare una stagione che poteva certamente essere migliore, ma che con una vittoria sarebbe certa del raggiungimento dell'obbiettivo, è Tennessee.
La partita contro i Rams poteva sembrare difficile per i Titans, ma in questa sono usciti nuovamente tutti i problemi della squadra di Mariota e tra questi la sempre più delicata situazione sulle chiamate.
Attacco e difesa di Tennessee sembrano in balia del coaching staff ed ora anche in rete, se non anche pnelle frasi sibilline dei giocatori, molti si interrogano su quanto siano migliori le scelte delle situazioni no huddle rispetto a quelle in arrivo nel casco dei capitani.
Allo sprint finale ecco Buffalo, che, probabilmente, senza la sfortunata scelta di Peterman, avrebbe più di un piede ai playoff e, soprattutto, non si preoccuperebbe dei Chargers.
Contro Miami i Bills si giocheranno tutto e potrebbero essere una bella sorpresa della stagione.
Continua, infine, la corsa di LA per avere due squadre alla post season. I Chargers hanno battuto non in maniera brillante i Jets, ma in week 17 dovranno avere la meglio su una delle delusioni dell'anno quali sono i Raiders, che hanno lasciato agli Eagles la vittoria e la conquista della fattore campo per i playoff.
Mancano 60 minuti alla fine della regular season per tutte le squadre e per molte anche alla chiusura della stagione, che inizierà con un draft che ora ha la certezza di vedere la prima chiamata in possesso dei Browns, a meno di clamorose trade.
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