Come ogni anno l'attesa per il Superbowl viene interrotta da un sempre discutibile ProBowl.
A Orlando, dopo anni in cui le Hawaii erano state l'unico motivo di attrazione, intervallate solo da Phoenix due anni fa, è andata in campo una sfida che non ha comunque deluso più di tanto gli appassionati.
Il colpo d'occhio iniziale è stato terribile, con il probabile ultimo strascico della color rush che ha messo in campo una partita di calcio balilla tra rossi e blu, ma poi si è visto un match che, almeno al qui presente, è sembrata una partita tra amici che sprizzava entusiasmo nel giocare a football.
Le spiegazioni per cui la partita è risultata godibile sono riconducibili fondamentalmente a due:
LE TANTE ASSENZE
Come sempre il campionato è stato lungo e logorante ed anche i big, che hanno subito la delusione del mancato approdo alla sfida per l'Anello, vogliono approfittare di tutto il tempo disponibile per rimettersi in sesto.
I giocatori migliori teoricamente dovrebbero giocarsi il titolo e quindi, da quando il ProBowl è stato inserito prima del Superbowl, molti di questi non sono del match.
Così, con un aumento esponenziale, si sono aperte le porte anche per alcuni giocatori che mai avrebbero pensato di poter avere questa vetrina per migliorare il loro valore di mercato.
Questo ha portato, specie in difesa, ad un livello di concentrazione maggiore del solito.
Il senso di "abbsssare" il livello per avere più spettacolo potrebbe sembrare assurdo, ma ha comunque creato una sfida che non è finita oltre i 70 punti totali (20-13 è un risultato degno n.d.r.) con tutti i giocatori che, pur rimanendo nei limiti dei contatti "leggeri" hanno provato a non prendere in giro lo spettatore.
I ROOKIES
Senza parlare della assenze, si sarebbero comunque notati i tanti rookies presenti a questo ProBowl, con la punta di diamante dei due ragazzini terribili di Dallas.
Le prestazioni di Prescott e Elliott non sono certamente state di quelle memorabili, ma penso che abbiano dato il la ad un atteggiamento tipico della sfida tra amici.
Le prime azioni della NFC hanno fatto vedere quanto i rookies volessero vincere, magari con l'aiuto del loro compagno Bryant.
In questo contesto la partita è scivolata via tra belle azioni degli attacchi, con TD di buona fattura, sempre con il concetto di una difesa soft, ed alcune azioni difensive che hanno portato discreta pressione al QB e qualche pallone recuperato.
Quest'anno alla fine il ProBowl è quasi stata una partita migliore di alcune della sfide di regular season.
Pur, come ogni anno, rilanciando il fatto che si dovrebbe dare un valore a questa gara, anche se nella struttura della NFL è più difficile trovare qualcosa di appetibile, credo che si debba pian piano aumentare aumentare gli skill challenge che si fanno in settimana, magari facendoli nell'intervallo e cercare di mantenere il clima di quest'anno.
Infine, il ritorno al formato AFC contro NFC, dopo 4 anni, è andato bene grazie al fatto che il trio di Dallas ha dato il via alle danze grazie col suo affiatamento.
Ora che anche la partita delle Stelle è passata, non resta che prepararsi al Superbowl della settimana prossima che si prospetta come un grande show offensivo.
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