Come ogni anno ecco che arriva gennaio e si avvicina l'All Star Game della NBA.
Come ogni anno si comincia con la scelta dei quintetti base.
La scelta è sempre stata fatta dai tifosi ed a volte le votazioni non hanno portato i migliori giocatori della Lega negli starting five della partita delle Stelle, anche per questo motivo le panchine, pur con le solite assenze (anche quest'anno saranno presenti su questo blog i NASG - Not All Star Game), sono decise da addetti ai lavori.
Occorre, però, ricordare la storia delle partite di Yao Ming in cui la Cina intera si mobilitò portandolo a furor di popolo sempre in testa alle votazioni o le partite delle ultime stagioni di Kobe Bryant in cui, pur non essendo più una delle due top guard in NBA ad Ovest, fu comunque votato per partire in quintetto.
Quest'anno molti hanno sollevato obiezioni per la scelte, ma andiamo a valutarle bene e capiremo come l'assenza più importante sia anche quella più ovvia.
EAST
Il quintetto dell'est:
Irving
De Rozan
James
Butler
Antetokoumpo
appare privo di giocatori di spessore sotto canestro e, come lo scorso anno, potrebbe vedere James essere considerato il 5 titolare.
La scelta del 2013 di eliminare il ruolo di centro nelle votazioni ha creato ormai da anni il problema per i giocatori di quel ruolo di ritagliarsi un posto nei quintetti base e, probabilmente sminuito ulteriormente il valore della partita, che appare così meramente un collage dei giocatori "migliori" o più amati senza la minima velleità di qualità sportiva.
In questo scenario, liberata la posizione di Wade, finito a Chicago lontano dal cuore di Miami che lo aveva sempre spinto nelle votazioni, ecco che DeRozan vince la sfida per il posto accanto a Irving.
Molti avrebbero, a ragione, preferito Thomas, ma forse il piccolo play di Boston non ha ancora fatto breccia come Star assoluta.
WEST
L'abbondanza di talento ad Ovest ha reso difficili le votazioni, ma esistono due casi di cui discutere: Westbrook e Pachulia.
Il quintetto dell'Ovest:
Curry
Harden
Durant
Leonard
Davis
appare più equilibrato di quello dell'Est con un centro, due gardie e due ali.
Nel settore guardie molti avrebbero voluto Westbrook, ma l'unica soluzione per avere i due dominatori della stagione Harden e RW sarebbe stata quella di non votare Curry che, pur con una stagione sotto gli altri due, è più nel cuore dei tifosi.
In alternativa si sarebbe potuto liberalizzare il 3+2 come opzione al posto del 2+3 con Curry, Harden, Westbrook, Durant e Davis.
Ancora una volta le scelte di cuore dei tifosi cozzano con le prestazioni stagionali, ma seriamente se fosse stato Harden l'escluso si sarebbe detta la stessa cosa.
La situazione Pachulia, invece, appare più spinosa.
Ai tempi di Yao, il voto totalmente da parte dei tifosi, il peso del mercato cinese e la votazione in massa per il centro di Houston permise a Ming di partire in quintetto.
Quest'anno per il georgiano, pur votato in maniera molto incisiva dal suo Paese, non si sono aperte le porte del quintetto, quindi della partita dato che difficilmente verrà scelto dagli allenatori, perchè il voto non è più esclusivo dei tifosi e per il basso peso specifico della comunità dello stato di Tbilisi nel mercato NBA.
Il vincitore di questo è stato Leonard che si trova titolare.
Viene da chiedersi se sarebbe stato così assurdo un quintetto con Curry, Harden, Durant e la coppia Davis-Pachulia oppure se per Westbrook stare fuori dai primi cinque col suo "nemico" Zaza in campo avrebbe potuto farlo arrabbiare.
In conclusione alcune scelte da parte della Lega non hanno portato benefici nella scelta dei quintetti, ad esempio l'assenza del ruolo di centro, non credo, quindi, che avere un giocatore non realmente nell'Elite della Lega in quintetto avrebbe potuto cambiare molto il "peso" della partita della Stella.
Forse se in palio ci fosse qualcosa di realmente importante, le scelte da parte della NBA per questa gara sarebbero più ragionate, parlo del fatto di mettere in palio la gara 7 delle Finals in casa per la conference vincente, ma ora come ora Pachulia in quintetto non sarebbe stato così scandaloso!
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